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Martedì 21 Dicembre 2010
Vende alcol ai ragazzini
Nei guai un barista di Como
Il gestore di un locale di via Diaz rischia la sospensione della licenza, oltre a un'ammenda. Continuano i controlli a tappeto sui pubblici esercizi: sanzionata anche una discoteca
COMO - Nel suo locale venivano vendute bevande alcoliche a ragazzini di età inferiore ai 16 anni e così il titolare di un bar di via Diaz è stato denunciato dalla polizia locale. Adesso rischia, oltre a un'ammenda molto pesante, la sospensione della licenza.
Sul locale, ha fatto sapere il Comune, «sono in corso ulteriori accertamenti da parte degli inquirenti». Il nome del bar, per il momento, non è stato reso noto. «La polizia locale - aggiungono da Palazzo Cernezzi - ha effettuato diversi controlli contestando l'articolo 689 del codice penale al titolare del locale e a chi stava servendo al banco. Ora sarà il giudice a stabilire la fondatezza del reato contestato. La denuncia effettuata - specifica la nota - segue le verifiche promosse nei locali cittadini dall'amministrazione in collaborazione con la Procura, la polizia locale e il settore Attività produttive del Comune».
Non si tratta del primo locale della città finito nel mirino per la vendita di alcolici a minori di 16 anni (la legge lo vieta). Alla fine di ottobre lo stesso abuso era stato contestato, infatti, al titolare del «Mangu» di via Milano 138. Tra le violazioni riscontrate c'era, in quel caso, la presenza nel locale di avventori under 16 con tasso alcolico pari a 0,42.
Il già citato articolo 689 del codice penale dice che «l'esercente il quale somministra bevande alcooliche a un minore degli anni sedici, è punito con l'arresto fino a un anno». E prevede un aumento della pena «se dal fatto deriva l'ubriachezza». In ogni caso, «la condanna importa la sospensione dall'esercizio». Le stesse regole, peraltro, valgono non soltanto per gli avventori con meno di 16 anni, ma anche in caso di «persona che appaia affetta da malattia di mente, o che si trovi in manifeste condizioni di deficienza psichica a causa di un'altra infermità».
«Nelle scorse settimane - sottolineano dal Comune - sono state riscontrate anche irregolarità in una discoteca. In questo caso l'attività, dopo una sospensione di alcuni giorni, è già ripresa (le contestazioni riguardavano la sicurezza degli avventori e il disturbo della quiete pubblica)».
Il Tar ha invece accolto - è notizia di ieri - la richiesta di sospensiva presentata dai legali del bar «Est est est» di via Tommaso Grossi, dando torto al Comune che aveva contestato il volume troppo alto della musica. La campagna di controlli a tappeto voluta da Palazzo Cernezzi, comunque, prosegue.
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