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Giovedì 30 Dicembre 2010
Cantù, l'accusa del Pd:
"Palazzetto stravolto"
Il capogruppo Vittorio Spinelli non ha dubbi: "Con piscina e cinema il progetto è già cambiato. Maggiori volumetrie, ma senza vantaggi per la comunità canturina" - La replica dell'assessore Umberto Cappelletti: "Compiute tutte le verifiche. Non è così"
CANTU' «Questo progetto sta cambiando completamente aspetto. E pare evidente che si voglia agire a favore di Turra». Ovvero del gruppo di Cazzago San Martino che ha progettato sta costruendo e gestirà il nuovo palazzetto dello sport, all'interno del quale troverà posto anche quella che di fatto diventerà l'unica piscina coperta cittadina. Nei giorni scorsi la giunta ha compiuto un passaggio tecnico verso il cambiamento già annunciato nei mesi scorsi, ovvero la trasformazione della piscina di via Papa Giovanni XXIII in un parco acquatico. Il che significa “scoperchiare” l'impianto attuale, bisognoso di interventi manutentivi piuttosto massicci. In concreto, l'esecutivo cittadino ha aggiornato il programma triennale dei lavori pubblici 2011-2013, inserendo in previsione l'attivazione della procedura di project financing volta appunto ad assegnare l'incarico di trasformazione e successiva gestione della piscina oggi coperta in struttura scoperta estiva. Un passaggio necessario, sottolinea l'assessore ai lavori pubblici Umberto Cappelletti, in ossequio alla legge che impone che entro il 31 dicembre 2011 Canturina servizi cessi la gestione dell'impianto, così come quella delle lampade votive, in quanto servizi pubblici locali di rilevanza economica. Gestione che verrà messa a gara, dunque, sfruttando un'altra volta la sinergia pubblico-privato. Cambiamenti che convincono poco Vittorio Spinelli del Partito democratico: «Il progetto che ci era stato presentato sta cambiando completamente. E con quali vantaggi per la comunità? E' stato chiarito quale sarà la gestione finanziaria, le tariffe per i cittadini?». Domande alle quali il centrosinistra l'Ulivo per Cantù ha intenzione di chiedere risposte certe presentando un'interrogazione. «Il Pd non si preoccupi - la replica secca di Cappelletti - Abbiamo compiuto tutte le verifiche necessarie e agito in trasparenza, senza intenzione né di avvantaggiare né di danneggiare nessuno e senza concedere nulla di più di quanto previsto». Dubbi vengono avanzati anche in merito alle implicazioni connesse alla novità emersa recentemente, ovvero l'accordo raggiunto tra Cinelandia e Turra, per l'apertura all'interno del nuovo palasport in corso Europa di un cinema. Leggi sette sale - che andranno ad affiancarsi alle tre già esistenti nel vicino centro commerciale - per un totale di circa 1.200 posti a sedere. Altro punto sul quale fare chiarezza, secondo Spinelli, visto che palazzetto in via di costruzione prevede 622 posti auto interrati. Palazzetto che si punta - si deve puntare - a far reggere sulle proprie gambe, economicamente parlando, per cui il fatto che possa essere frequentato e attivo tutti i giorni dell'anno è visto positivamente. Però si tratta di un'arena polifunzionale da 7.000 posti - da sfruttare anche per concerti e manifestazioni - e con il multisala si sfonda il tetto degli ottomila. Difficile prevedere il tutto esaurito su entrambi i fronti, ma la concomitanza di un derby cestistico con una prima visione si prospetta una bella sfida «e non serve troppa fantasia per capire cosa accadrà, con poco più di 600 parcheggi a disposizione», secondo Vittorio Spinelli. «Questo è un importante nodo da sciogliere - prosegue - così come quello relativo alla possibilità di aumentare i volumi tecnici, e ancora la gestione della viabilità attorno al palazzetto. Vogliamo capire se e come è cambiata la convenzione stipulata tra il Comune e Turra e se sono state seguite scrupolosamente tutte le procedure edili». Dubbi che non hanno alcuna ragione d'essere secondo Umberto Cappelletti «e se i rappresentanti del Pd avessero partecipato alla riunione nel corso della quale il progetto è stato presentato anche alle opposizioni, lo saprebbero». L'ipotesi di aumentare i cosiddetti volumi tecnici per permettere la realizzazione del cinema, rimarca l'assessore, non modificherebbe in alcun modo la superficie commerciale concessa «espressa in metri quadrati». Inoltre, al momento «si tratta di un accordo tra privati, sul quale il Comune dovrà esprimersi più avanti ma del quale non sappiamo ancora nulla».
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