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Lunedì 03 Gennaio 2011
Ancora potature
traffico a rischio
Dopo l'intervento in Napoleona, che ha caratterizzato l'ultima settimana del 2010, da oggi e fino a mercoledì verranno potati gli alberi di viale Giulio Cesare. E i comaschi tremano
Dopo l'intervento in Napoleona, che ha caratterizzato l'ultima settimana del 2010, da oggi e fino a mercoledì verranno potati gli alberi di viale Giulio Cesare. L'intervento, che per le piante ad alto fusto viene eseguito ogni tre anni, comporterà il restringimento della carreggiata con possibili rallentamenti alla viabilità. Due i tratti di viale Giulio Cesare interessati dai lavori: quello compreso tra via Leoni e via Palestro, in direzione di via Castelnuovo, e quello tra il supermercato Carrefour e il Cinema Astra, in direzione di viale Innocenzo.
I tigli da potare sono circa una settantina (alcune piante erano già state potate lo scorso mese di ottobre) e i giardinieri lavoreranno dalle 7 alle 12 e dalle 14 alle 17. Il traffico sarà regolato da movieri.
Nel caso di viale Giulio Cesare si tratta semplicemente di manutenzione ordinaria del verde pubblico. Situazione ben diversa, invece, in via Napoleona, dove è stato necessario abbattere alcuni platani affetti da carie, una patologia che aveva finito per minarne la stabilità. Su richiesta delle Ferrovie Nord, i cui binari passano proprio al di sotto delle alberature, il Comune aveva fatto compiere una perizia alla ditta incaricata della manutenzione del verde pubblico, Global Service. E l'esito è stato una condanna senza appello per sei platani gravemente malati e per un ippocastano, già morto. Nei giorni scorsi i giardinieri hanno rimosso le piante irrecuperabili e hanno sottoposto a potature gli altri 55 platani che costeggiano la strada più trafficata della convalle. A opera completata, chi ha avuto modo di passare in questi giorni sulla Napoleona, ha notato la differenza: non è soltanto una questione di verde in più o in meno, ma anche di profilo paesaggistico. Scendendo verso Como, infatti, prima del curvone si interrompe il filare delle alberature e si apre una "finestra" sul grigio sottostante. Un prospettiva cui nessuno più era abituato, visto che quegli alberi erano lì da circa settant'anni.
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