La lenta rivoluzione
dei sacchetti bio

È un po' come il passaggio dalla lira all'euro. C'è un po' di imbarazzo, molte incertezze, un po' di confusione da entrambe le parti clienti e negozianti. I sacchetti di plastica della spesa, fuorilegge dal 1° gennaio, si trovano ancora un po' dappertutto.

a.savini

COMO È un po' come il passaggio dalla lira all'euro. C'è un po' di imbarazzo, molte incertezze, un po' di confusione da entrambe le parti clienti e negozianti. I sacchetti di plastica della spesa, fuorilegge dal 1° gennaio, si trovano ancora un po' dappertutto. «Fino a esaurimento scorte» e gratis ovviamente perché non si può far pagare qualcosa di illegale. È comunque un modo per smaltirli visto che i comaschi li ritiulizzeranno per la pattumiera e li faranno finire nei sacchi della plastica nel loro ultimo viaggio. All'Esselunga, per mettere le mani avanti, hanno sistemato un cartello prima di ogni cassa. Sul cartello c'è scritto: «Nell'incertezza delle leggi, Esselunga lascia alla clientela la libertà di scelta tra: sacchetto biodegradabile, 10 tipologie di borse riutilizzabili, sacchetto di carta e scatolone di cartone. Nell'elenco c'è anche il «sacchetto di plastica» gratuito fino a esaurimento scorte. E per adesso tra i clienti c'è chi si accontenta di quello. Come fanno altri clienti alla Billa. Dove l'ordine appunto è quello di smaltire i sacchetti di plastica. In tutti i supermercati, alla Coop come al Bennet, al Gs e al Gran Mercato, è possibile acquistare le borse multiuso che vanno riciclate. I clienti con la coscienza ambientale più marcata le hanno richieste. Ma servirà tempo per vedere i comaschi girare con i sacchetti di carta all'americana. L'ordine di non utilizzare più i sacchetti di plastica vale anche per i negozi. E infatti anche al forno di Tina Beretta, tanto per fare un esempio, spiegavano che i sacchetti di plastica sono in distribuzione, fino a esaurimento scorte, gratuitamente. Per capire come realmente si orienteranno i clienti, se preferiranno tornare ai vecchi sistemi come suggeriva di fare il titolare del Gran mercato Marcello Priante o sceglieranno sempre le nuove borse biodegradabili, bisognerà aspettare che le vecchie borse di plastica siano andate definivamente in pensione. Per ora si vedono ancora dappertutto. Anche perché i supermercato le ordinano a milioni per volta. Era impensabile pensare di disfarsi di tutti i sacchetti per il 31 dicembre. Un po' come succede per i sacchetti di Natale o le confezioni di Natale che magari si trovano ancora in circolazione a febbraio. Comunque, chi non vuole essere fuorilegge, può chiedere direttamente le alternative. le ragazze più alla moda hanno scelto la soluzione più furba. Girano con la doppia borsa, piccola per gli effetti personali, grande per gli acquisti. Ce ne sono di bellissime, alcune con la scritta «I'm not a plastic bag» sono una dichiarazione di guerra alle vecchie borse. Ci sono anche borsine leggerissime ripiegate in micro astucci, come quelle di Fiorucci, che vengono riposte in borsetta e al momento del bisogno, basta sbatterle e diventano borse capienti. Di sicuro il sistema di portare a casa la spesa sta per cambiare. Come si saprà solo nei prossimi giorni.
Anna Savini

Homepage / Como città

Martedì 04 Gennaio 2011

La lenta rivoluzione
dei sacchetti bio

a.savini

Sezioni

Settimanali

Territorio

Sport

Chi Siamo

Servizi

Homepage / Como città

Martedì 04 Gennaio 2011

La lenta rivoluzionedei sacchetti bio

a.savini

La lenta rivoluzione
dei sacchetti bio