Via Milano in manette
l'ultimo killer di Rizzo

È stato arrestato l'ultimo ricercato per l'omicidio del commerciante pugliese Claudio Rizzo, residente a Como, massacrato nel suo bilocale di via Milano il 5 maggio del 2005

a.savini

COMO È stato arrestato l'altroieri in Germania Florin Ghergheles, 25 anni, l'ultimo ricercato per l'omicidio del commerciante pugliese Claudio Rizzo, massacrato nel suo bilocale di via Milano il 5 maggio del 2005. Ghergheles, rumeno, deve scontare 28 anni di carcere, condanna inflitta lo scorso febbraio dalla corte d'Assise di Como, che lo aveva processato in contumacia ritenendolo pacificamente coinvolto nel pestaggio di Rizzo, insieme a Petre Covaci, connazionale arrestato nel 2006 in Ungheria (lui pure fermato a un posto di blocco) e a un terzo complice, il fantomatico Bogdan, mai neppure identificato con certezza. Fu proprio Covaci, che oggi sconta nel carcere di Cagliari una condanna a 16 anni rimediata nel 2007 con rito abbreviato per questi stessi fatti, fu Covaci a inguaiare Ghergheles. Raccontò di avere conosciuto Rizzo nel "giro" dei frequentatori della zona dell'hangar: «Fu lui, Florin a proporci di andare a rapinare Rizzo», spiegava il complice lo scorso febbraio, nel corso del processo in Assise, ricordando anche di avere detto di sì «perché non avevamo nient'altro da fare». Nell'appartamento di via Milano, in base alla sua testimonianza, entrò per primo Ghergheles, che lasciò la porta aperta mentre i suoi complici aspettavano sulle scale. La polizia giudiziaria del pm trovò tracce di urina, dal cui Dna emerse un profilo genetico identico a quello di Covaci: «Bogdan (quello mai identificato, ndr) entrò e colpì Rizzo al volto, che cadde a terra. Poi insieme gli saltammo addosso e lo immobilizzammo». Il padrone di casa, intontito e atterrito, fu trascinato nella stanza accanto, arredata con un angolo cottura, un divano e un ripiano dal quale incombeva un grande schermo tv. «Florin - proseguì Covaci - prese un filo elettrico con cui gli legammo le mani dietro alla schiena... Poi io e Bogdan cominciammo a cercare in giro, mentre Florin rimase con lui... Ci accorgemmo che lo picchiava, che lo colpiva al volto con calci e pugni. Gli domandai perché lo stesse maltrattando ma lui rispose che erano affari suoi. Non gridava più Rizzo... Credo che Florin gli avesse messo in bocca qualcosa, forse un fazzoletto... Noi raccogliemmo tutto quello che c'era. Cinquecento euro in contanti, due telefoni cellulari, due televisori, un lettore dvd. Poi ce ne andammo con l'auto di Rizzo». La macchina era una Mini Cooper, che il giorno successivo la polizia ritrovò posteggiata in via Leoni. «Dopo averla abbandonata lì telefonammo a un amico. Io e Bogdan caricammo tv e cellulari sulla sua auto a andammo da lui, mentre Florin se ne andò da solo tenendo per sé il contante... Seppi della morte di Rizzo dai giornali il giorno seguente».
Ghergheles e Covaci si sarebbero incontrati nuovamente solo qualche mese dopo, in Romania: «Mi disse che Rizzo era morto per colpa sua, che era stato lui a mettergli quel fazzoletto in bocca per non farlo urlare e che per quel motivo era morto soffocato». Tra pochi giorni Ghergheles sarà estradato dalla Germania. Lo aspettano 28 anni di carcere.
Stefano Ferrari

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Giovedì 06 Gennaio 2011

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