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Giovedì 06 Gennaio 2011
Il ministero risponde picche
Nati a San Fermo, paga Como
Il braccio di ferro tra i due municipi è durato mesi e si è risolto con una bolla di sapone. Al Sant'Anna un impiegato pagato dal capoluogo anche se in pratica lavora per il paese
I padri - che per la maggior parte dei casi dichiarano i nati - possono fare la registrazione all'ufficio anagrafe del comune di residenza o a quello del paese dove sorge l'ospedale o direttamente in ospedale. La scelta di questi primi mesi al Sant'Anna è ricaduta sull'ufficio interno all'ospedale - basta recarsi al primo piano, nella zona della direzione amministrativa, stanza 14, entro il terzo giorno dalla nascita, dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 12.30 - oppure nel comune di residenza. A San Fermo il carico di lavoro supplementare ammonta a 5 pratiche in tre mesi.
E i nuovi nati restano però tutti di San Fermo. Infatti, la lettera che il 22 luglio i sindaci Bruni per Como, Mascetti per San Fermo e Capuccino per Montano Lucino inviarono alla Prefettura di Como, per essere inoltrata al Ministero dell'Interno, con la quale chiedevano il permesso di registrare nati e morti nel nuovo ospedale a Como, ha avuto per risposta un secco no. In sintesi il Ministero dell'Interno dice che «nell'atto di nascita è consentita solo l'indicazione del luogo dove si è verificato l'evento», quindi mai Como se si nasce in via Ravona a San Fermo della Battaglia. Tuttavia la questione può avere un seguito, ci sono delle proposte di legge al vaglio del Parlamento volte a consentire l'indicazione del luogo elettivo di nascita al posto di quello effettivo. Se poi troveranno adeguato seguito è un'ipotesi che esula da questa storia. Una storia di nascite ma anche di morti perché - non si dimentichi - che tanto si discusse su cosa apparisse nei documenti alla voce “nato a” e chi pagasse per queste registrazioni, ma passò in subordine lo stesso discorso per i morti. Ebbene, per i decessi c'è chi paga ed è il comune di Como, in base all'accordo di programma del dicembre 2003, fonte di tutte le discussioni e le pretese del sindaco Pierluigi Mascetti, nato a San Fermo della Battaglia. Le pratiche legate alle morti in ospedale, circa mille all'anno, che riguardano sepoltura, permessi di trasporto, cimiteri e cremazione, si effettuano nell'ufficio dello stato civile in ospedale dove, dal 4 ottobre, ha preso servizio un'impiegata pagata dal comune di Como che opera con delega del sindaco di San Fermo, perché i medesimi principi per le nascite si applicano anche agli atti di morte. E questa è la fine.
Paola Mascolo
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