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Giovedì 06 Gennaio 2011
Il costo della vita
a Como cresce di più
Costo della vita più alto a Como nel mese di dicembre sia a confronto con fine 2009, sia in rapporto al resto d'Italia. L'inflazione è infatti cresciuta del 2,3% nella città del lago e della frontiera, contro l'1,9 della media nazionale.
Ma come mai l'inflazione ha rialzato la cresta, a Como?
«È la domanda che fa crescere i prezzi», afferma Anna Abate, responsabile dell'Ufficio Studi della Camera di Commercio. Significa che i comaschi acquistano di più beni e servizi? «Non è possibile dare una risposta generale e generica - sottolinea la dottoressa Abate - vanno esaminati i capitoli di spesa. Ho in mente un'impennata al 4,4% del costo della vita nel luglio 2008 e il capitolo in maggior tensione fu quello relativo ai ristoranti e ai pubblici esercizi». In aumento, chiudono a dicembre 2010 i capitoli relativi ad abitazione, acqua, elettricità e combustibili, +3,1% sull'anno scorso, i trasporti, + 5,1, ma l'aumento maggiore riguarda l'istruzione, +7,1%: meno telefonini ( in calo dello 0,6%) e più libri e materiale didattico? Ma forse non sono solo i comaschi a dar segnali di risveglio dei consumi: la debolezza dell'euro e la forza del franco svizzero potrebbero aver invogliato i «pendolari della spesa» da Oltreconfine. «E' un fenomeno da valutare - osserva Anna Abate - ma non sono cresciuti i prezzi dei generi acquistati dai ticinesi, come alimentari, abbigliamento, calzature, casalinghi. Sono cresciuti altri capitoli, tipici di chi risiede in città, trasporti, casa, riscaldamento». Totale, + 2,3% e per la massaia, ha un solo significato: quello che l'anno scorso costava un euro, adesso costa 2,3 centesimi in più. È come una goccia in un oceano, il bilancio familiare, fatto di gocce.
Maria Castelli
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