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Domenica 09 Gennaio 2011
Parte la tangenziale
Esplode la polemica
Partiti i lavori in via La Guzza per il primo lotto e la bonifica dagli ordigni bellici. Cartelli che denunciano: "Polmone verde soffocato". Espropriati sul piede di guerra: "Non abbiamo visto nemmeno un euro di indennizzo, siamo pronti a bloccare il cantiere"
Dalla strada si vedono chiaramente i cartelli per le cosiddette «opere di cantierizzazione» (in pratica le fasi preparatorie) che dureranno fino 30 giugno e che riguardano «la bonifica da ordigni esplosivi» come si legge testualmente. Anche nelle altre zone toccate da Pedemontana (da Turate a Cassano Magnago) si è seguita la stessa prassi per la verifica di eventuali residuati della seconda guerra mondiale. Contemporaneamente alla partenza dei lavori sono comparse anche le proteste con la scritta: «Un altro polmone verde soffocato dal cemento. Complimenti». E l'avvio del cantiere rischia di complicarsi e di finire al centro di una battaglia legale. A condurla la famiglia Minola, a cui sono stati espropriati «circa 70mila metri quadrati di terreno», ma che non ha ottenuto finora indennizzi. «La nostra azienda - spiega Gabriella Minola - viene smembrata completamente. Su 140mila metri quadrati, ce ne hanno espropriata la metà e non abbiamo nemmeno la possibilità di raggiungere la proprietà che ci è rimasta perché dovremmo passare sulle aree acquisite da Pedemontana. Non abbiamo visto un euro per gli espropri e i 60 giorni sono passati. Parlavano anche di altri terreni per il campo base, ma non si sa nulla. E non ci è stato comunicato niente nemmeno per l'indennizzo all'azienda che verrà smembrata. Spero di avere un incontro, altrimenti siamo pronti a bloccare i lavori e ad agire per vie legali».
Sulla mancanza di prospettive attacca anche il capogruppo del Pd e presidente della commissione urbanistica a Palazzo Cernezzi Mario Lucini, deciso a portare il caso tangenziale in consiglio comunale. «È indispensabile che il Comune di Como e la maggioranza che lo governa si esprimono sulle priorità della città vista anche la confusione tra secondo lotto e autostrada Varese-Como-Lecco. È l'unico ente che non si è esposto in alcun modo ed è inaccettabile trattandosi della città capoluogo e della diretta interessata all'opera».
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