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Martedì 11 Gennaio 2011
Il cemento mangia la città
Occupato metà territorio
Strade, edifici pubblici, villette, ma soprattutto condomini e palazzoni. Il Comune di Como ha già consumato più della metà del territorio comunale arrivando al 51.3% contro una media provinciale del 17.87%.
E il bilancio sul consumo di suolo non è certamente confortante anche perché siamo ormai a livelli di saturazione. Per alcuni Comuni è addirittura drammatico e, tra questi, c'è anche il capoluogo che si ritrova con oltre 19 milioni di mq di aree urbanizzate. Significa 230.98 mq per ciascuno degli 83mila abitanti. I paletti messi dal piano provinciale prevedono, per Como, la possibilità di arrivare a un indice massimo (e non derogabile) del 53.15%.
Sono addirittura 59 i piani attuativi (51 per residenze) previsti in Comune dal piano regolatore, per un totale che sfiora i 900mila metri cubi ancora da edificare. Come 150 condomini o una quindicina di quartieri simili alla "Manhattan" di via Cumano a Muggiò (un quartiere con 4 palazzi da 30 metri e uno alto 26). Tutte volumetrie che il piano regolatore vigente consente di realizzare In una decina di casi, peraltro, potranno spuntare anche prima dell'approvazione del Piano di governo del territorio, che non è ancora stato ultimato e si farà attendere per diversi mesi. Una decina di piani, infatti, sono stati sbloccati da una recente ordinanza del Tar lombardo. Va detto che la colata di cemento che riguarda la città è il risultato dei vecchi piani regolatori (l'ultima variante è del 1998), ma con l'approvazione del piano di governo del territorio ci sarebbe la possibilità di mettere un freno. Il motivo? Semplice, il cambio di normativa che, adesso impone per ciascun piano attuativo la cosiddetta "Vas" (valutazione ambientale strategica), cioè una serie di analisi per uno sviluppo sostenibile. Inserendo i piani attuativi nel piano di governo del territorio consente a Palazzo Cernezzi, ovviamente motivandolo tecnicamente, perfino di cancellarne alcuni. Ma il Pgt è ancora in fase di predisposizione e nel frattempo giunta e consiglio comunale continuano ad adottare e approvare piani di recupero. Nella situazione del capoluogo ci sono parecchi altri Comuni. Hanno eroso ancora più territorio le aree di cintura: Grandate è arrivata al 76%, Lipomo al 64%. E il Pgt è ancora un miraggio per la grande maggioranza delle amministrazioni. Ad oggi soltanto 58 Comuni sui 162 complessivi hanno adottato o approvato il documento (significa il 35.8%). Se poi si fa riferimento al rapporto con la superficie territoriale, significa addirittura il 26.4%. Tutti i grossi Comuni (tranne Erba) ancora sono indietro. E, nel frattempo, il suolo disponibile è sempre meno.
Gisella Roncoroni
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