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Giovedì 13 Gennaio 2011
Cernobbio: la Wind attiva
la maxi antenna
Blitz al traliccio per la telefonia di via Isonzo a Piazza Santo Stefano. E pensare che solo pochi giorni fa questa eventualità era proiettata nel futuro. Un evento che sembrava scongiurato e invece cala all'improvviso
A scoprirlo è stata la capogruppo della minoranza consiliare Irene Fossati che una volta alla settimana si reca in municipio per verificare il protocollo e la corrispondenza. Tra le carte ha trovato in entrata la comunicazione della società dei telefonini con la quale viene informato il Comune dell'ulteriore passaggio della contrastata vicenda e in uscita c'è la corrispondente nota dell'ufficio tecnico con la quale viene invitata l'Agenzia regionale dell'ambiente, Arpa, a disporre i monitoraggi con verifica che le emissioni elettromagnetiche siano conformi ai protocolli.
«L'impianto era stato ultimato – dice Irene Fossati – ma nessuno aveva specificato come e quando sarebbe stato attivato. Ora c'è la certezza che l'antenna è funzionante, presumo che l'accensione sia avvenuta proprio a cavallo tra il 2010 e il 2011, forse la stessa notte di San Silvestro. C'è un protocollo d'intesa firmato da Comune e da Wind con l'impegno della società a spostare l'impianto qualora dovesse essere individuato un sito alternativo, ma visto come sono andate le cose ci sono poche speranze. Il monitoraggio che vede impegnato anche il comitato di cittadini di Piazza Santo Stefano è una misura di salvaguardia, ma poi si sa come vanno a finire le cose. Sono convinta che all'inizio di questa vicenda, quando la Wind stava per prendere in affitto l'area di via Isonzo si sarebbe dovuto agire con maggiore determinazione. Mi pare invece che ci sia stata dell'inerzia».
Una precisazione a riguardo arriva dall'assessore Paolo Orsenigo che si è finora occupato della vicenda.
«Purtroppo - dichiara lo stesso Orsenigo - i comuni in casi del genere non hanno voce in capitolo. Cernobbio ha fatto di tutto per contrastare l'operazione e ha perfino ottenuto la sottoscrizione del protocollo con Wind, cosa che in altri luoghi non è avvenuta. Non ci resta che tenere l'impianto sotto controllo con costanti richiami all'Arpa, che a sua volta ha dato l'ok alla costruzione dell'antenna, affinché proceda alle verifiche sulle emissioni. Personalmente sono impegnato a ricercare una soluzione alternativa con individuazione di un terreno a monte dove sia possibile spostare l'impianto. Offerte ce ne sono state, ma non sono risultate idonee sotto il profilo tecnico. Formulo un ulteriore appello affinché altri cittadini sensibili al problema si facciano avanti. Se troviamo un sito, in base al protocollo sottoscritto, lo spostamento è sicuro».
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