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Giovedì 13 Gennaio 2011
Confindustria: «Anche a Como
relazioni destinate a cambiare»
Il persidente Taborelli: «Altro che trasferte Mirafiori in Canada. Per noi meglio la Serbia, costa meno»
Il presidente di Confindustria Como, Ambrogio Taborelli, sostenitore del sì all'accordo Fiat, è convinto che l'accordo di Mirafiori è destinato a lasciare conseguenze anche sul piano locale, con l'apertura di un nuovo corso «che - dice - entrambe le parti in causa, sindacale e datoriale, dovranno sapere gestire a dovere».
Taborelli non è un difensore tout-court delle politiche Fiat, ma stavolta non ha dubbi: «La Fiat solitamente fa i propri interessi, ma ora sta davvero facendo gli interessi dell'Italia. Per una volta non chiede sovvenzioni ma chiede il rispetto delle regole dell'economia mondiale». E se gli si chiede se condivide l'esternazione di Berlusconi secondo cui, se vincono i no, allora si aprano pure le porte del Canada, lui risponde: «Il Canada? Meglio la Serbia, costa la metà».
Sul punto la pensa diversamente il presidente della Compagnia delle Opere, Attilio Briccola: «Se si trattasse di un'altra azienda direi anch'io 'faccia quel che vuole e vada all'estero', ma la Fiat deve considerare i tanti contributi che in passato ha ottenuto dal Paese e, quindi, essere riconoscente al sistema Italia». E aggiunge che ora l'urgenza è quella dele cambiamento delle relazioni industriali, perchè «se non cambiamo nulla – spiega – è chiaro che le grandi imprese scappino all'estero. E ciò danneggia ovviamente anche la piccola e media impresa». Senz'altro, secondo Briccola l'accordo di Mirafiori è destinato a cambiare, a cascata anche sul piano locale, la qualità delle relazioni sindacali e industriali. «E' la prima volta – dice – che la Fiat fa una cosa utile anche alle piccole e medie imprese. E' in atto un cambiamento epocale e la Fiat sta facendo questa battaglia per tutti e due sindacati su tre sono concordi. Era ora che si finisse di inseguire quell'unanimismo all'italiana che poi non cambia mai nulla, Marchionne ha deciso di prendere il toro per le corna nell'interesse di tutti».
Maria G. Della Vecchia
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