Crociata per la tangenziale
Como vuole il secondo lotto

La giunta provinciale contro Regione e Pedemontana. Villa Saporiti impugna l'accordo di programma in cui era previsto anche il tratto da Albate ad Albese, poi accantonato per mancanza di fondi

p.berra

COMO - La crociata per ottenere il secondo lotto della tangenziale di Como (da Albate ad Albese), accantonato per mancanza di soldi (costa, dopo la lievitazione esponenziale, 859 milioni di euro) da Regione e Pedemontana, è partita ieri mattina dalla giunta di Villa Saporiti. Il presidente Leonardo Carioni, così come aveva deciso lo scorso 20 settembre all'unanimità la commissione Territorio, ha sottoposto alla giunta l'impugnazione dell'accordo di programma firmato il 19 febbraio del 2007. Accordo che prevedeva la realizzazione dell'intera tangenziale di Como (primo e secondo lotto quindi). La decisione è di fatto una dichiarazione di guerra alla Regione e a Pedemontana (dove siede con il ruolo di consigliere di amministrazione lo stesso Carioni), ma è quasi certamente l'unica carta che via Borgovico può giocare per cercare di ottenere i finanziamenti necessari alla costruzione dei due lotti. Nel dettaglio viene citato l'articolo 19 dell'accordo di programma «nel quale viene detto che il collegio di vigilanza, qualora riscontri che i soggetti attuatori dell'accordo non adempiano per fatto proprio e nei tempi previsti gli obblighi assunti deve provvedere a contestare l'inadempienza a mezzo lettera raccomandata con avviso di ritorno, invitando i soggetti ad adempiere, entro un termine congruo, agli obblighi in questione, e proporre e/o disporre, decorso infruttuosamente il predetto termine, gli interventi necessari nel rispetto della normativa vigente». E sarà Carioni a inviare la lettera che, di fatto, dichiara guerra al Pirellone e alla stessa Pedemontana. E che cerca di fare in modo che quanto scritto nero su bianco undici anni fa non resti carta straccia. Il 9 novembre 1999 venne infatti firmato il protocollo d'intesa per il sistema tangenziale di Como (per conto della Regione la firma in calce è di Giorgio Pozzi, allora assessore regionale ai Trasporti) dopo la decisione di modificare il tracciato spostandolo più verso Milano (la cosiddetta "tratta bassa"). Nelle premesse si legge che il sistema tangenziale di Como (non si parla di alcuna suddivisione in lotti) «rappresenta una priorità assoluta a livello regionale e nazionale, anche in rapporto alle relazioni internazionali». Al punto 2 si legge: «il sistema tangenziale di Como viene riconosciuto come "opera prioritaria nella strategia di adeguamento e perfezionamento della rete viaria di accesso e distribuzione dei grandi centri urbani della Lombardia». Il 19 febbraio del 2007 è stato firmato l'accordo di programma tra ministero, Regione, Province di Como, Bergamo, Milano, Varese, Anas, Pedemontana e Comuni. All'articolo 10 si legge senza possibilità di equivoci: «Le parti danno atto che l'opera dovrà essere realizzata nella sua interezza. Il progetto definitivo dovrà essere predisposto per l'intera opera». L'articolo 11 riguarda i finanziamenti e dice che «il Ministero delle Infrastrutture e Anas si impegnano a predisporre i necessari provvedimenti al fine di garantire, in attuazione della deliberazione del Cipe numero 77 del 2006, i finanziamenti necessari alla realizzazione dell'intero sistema viabilistico pedemontano». Il risultato? Zero euro per il secondo lotto.
Gisella Roncoroni

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Venerdì 14 Gennaio 2011

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