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Sabato 15 Gennaio 2011
La morte di Alberto Berini
Val d'Intelvi sotto shock
San Fedele: un gesto estremo ancora senza spiegazioni, senza un perché, quello dell'assessore, 44 anni, con un impegno politico ed amministrativo di rilievo in comune e nella comunità Montana Lario Intelvese
Il sindaco Claudio Caprani, cugino e amico di infanzia, ha svuotato l'armadietto in municipio alla ricerca di un indizio, un biglietto che possa portare familiari e inquirenti a comprendere quel tragico atto. Un colpo al cuore con il suo revolver calibro 38 special che non gli ha lasciato scampo. Berini, secondo i primi accertamenti medico-legali, sarebbe praticamente deceduto sul colpo per le lesioni provocate dalla micidiale pallottola uscita dalla potente arma da fuoco, che deteneva legalmente. Dopo i rilievi condotti dal nucleo di polizia scientifica dei carabinieri di Menaggio la salma è stata trasferita all'obitorio dell'ospedale Sant'Anna dove il magistrato di turno deciderà se eseguire l'autopsia o una semplice ispezione esterna del corpo.
Alberto Berini era uscito di casa nel primo pomeriggio lasciando nell'abitazione di San Rocco il proprio cellurare, il portafogli e l'auto. L'ultima volta è stato visto all'interno del bosco, poco dopo le 16, da un giardiniere che abita poco distante. Avrebbe risposto al saluto di quel conoscente. Era atteso in comunità montana per un'importante riunione. Ma nella sede di via Roma non è mai arrivato. In serata, dopo l'allarme lanciato dalla moglie Manuela, sono state avviate subito le ricerche alle quali hanno partecipato, oltre ai volontari della protezione civile dell'ente comunitario, anche gli uomini del soccorso alpino e del Corpo forestale dello Stato. Alle prime luci dell'alba si sono aggiunte anche le squadre cinofile dei volontari della Pino Galotti di Maslianico. A portare i soccorritori nel cascinale del Belvedere, nel territorio comunale di Laino, proprio un cane lupo delle squadre di Maslianico, che ha seguito le tracce dall'abitazione sino al compendio rurale.«Non riesco a capacitarmi del perché di una simile tragedia - . Dice commosso Caprani - . Alberto non aveva mai manifestato alcun cedimento di carattere emotivo. Era un pragmatico, impegnato di continuo sia in comune che nell'ente montano. Il suo obiettivo principale in questi ultimi tempi è stata la realizzazione della caserma dei vigili del fuoco della Valle d'Intelvi di cui andava fiero. E poi c'era la protezione civile, gli impegni nel campo turistico e culturale».
Un amministratore impegnato a tutto campo insieme al lavoro in banca, alla filiale di Porlezza della Banca Intesa e gli incarichi nel sindacato.
È ancora scosso dalla notizia il presidente della comunità montana, Oscar Gandola: «Mercoledì abbiamo fatto il direttivo. Era tranquillo come sempre. Nessun segnale premonitore. Un gesto drammatico che ha lasciato nello sconforto non solo i familiari, noi amministratori, ma un'intera comunità»
L'assessore Berini lascia la moglie e un figlio, di cinque anni.
I carabinieri di Menaggio non hanno trovato indicazioni, sulle ragioni di un gesto così forte e disperato. Familiari e medici parlano di un periodo carico di stress sul fronte del lavoro, sul quale pare si prospettasse un possibile cambiamento, fonte di preoccupazione. Ma che quel colpo di pistola sia da attribuire a questo tipo di tensioni, probabilmente nessuno più lo potrà mai confermare.
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