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Sabato 15 Gennaio 2011
Buche killer a Mariano:
chi asfalta dia garanzie
L'innovativa proposta dal presidente della Mcs Franco Brenna: "Già spesi 31 mila euro per rappezzi provvisori su strade non certo realizzate a regola d'arte. Il problema si risolve inserendo nei contratti clausole sulla qualità dei materiali usati"
La proposta, provocatoria ma convinta, arriva dal presidente della Mariano Comense Servizi, Franco Brenna, che dopo le ultime settimane di cattivo tempo che hanno trasformato anche le strade cittadine in una sorta di trappola ad alto rischio per via delle buche, mastica amaro per quanto successo a Mariano. E anche per gli oltre 31 mila euro che la pubblica amministrazione ha pagato nell'ultimo mese per intervenire con rappezzi provvisori su asfaltature non certo effettuate a regola d'arte.
Le critiche per lo stato precario di alcune strade martoriate dalle buche, non sono mancate e il malcontento è in parte riassunto nella denuncia di Michele Lembo, residente a Cabiate, ma professionalmente impegnato a Mariano: «Nei giorni scorsi la situazione è stata davvero disastrosa - dichiara -: in particolare via Stoppani e via Manzoni, strade che percorro con maggiore frequenza, erano ridotte a un colabrodo e sono rimaste in quello stato per diversi giorni. Sinceramente non capisco: le amministrazioni sanno che durane l'inverno si va incontro a questo tipo di situazioni, possibile che non ci sia un modo per organizzarsi in maniera diversa?».
Il problema, però, non è solo questo: «Parlo di un generale stato di abbandono: in via Manzoni e in via Alfieri ci sono da giorni cartelli inclinati perché, per colpa del ghiaccio, sono stati coinvolti in sinistri di mezzi finiti fuori strada. Nessuno è intervenuto per metterli a posto e così anche i cordoli delle rotatorie che stanno lungo l'asse viale Lombardia-corso Brianza: in diversi punti - conclude Lembo - sono sconnessi, ma da mesi sono in quelle condizioni e nessuno fa nulla. Ora, mi domando una semplice cosa: come io vedo queste situazioni, possibile che non vengano notate anche da chi deve intervenire? E' un problema di scarsa informazione o di menefreghismo?».
La risposta arriva sempre dal presidente della Mcs: «Menefreghismo proprio no perché faccio presente che la Mcs ha mandato sulle strade i suoi dipendenti per riparare le buche sotto la pioggia e anche la vigilia di Natale - replica -: il problema è che con le piogge che non hanno dato tregua, qualsiasi rattoppo fatto ha avuto vita breve perché potendo utilizzare solo del catrame invernale, visto che in questa stagione non possono essere posati gli asfalti, in certi casi lo stesso è stato eroso solo dopo poche ore. Di fatto è stato un continuo rincorrere il problema, ma per migliorare la nostra efficienza chiedo ancora una volta la collaborazione dei cittadini. Le segnalazioni non fatele solo a voce, ma utilizzate il nostro sito internet che assegna un numero di protocollo della pratica da evadere che deve essere risolta in tempi brevi: aiutateci a migliorare i nostri servizi». Che la Mcs cerca di espletare, per quanto riguarda questo tipo di interventi, con tre operai e le ditte alle quali assegna piccole manutenzioni urgenti. «Il punto, però, è anche un altro - conclude il presidente -: spesso mi chiedo che tipo di qualità abbiano i materiali impiegati dalle imprese se dopo 6 mesi dall'asfaltatura di una nuova strada, si aprono già delle buche. Questa cosa non mi piace e per questo sto studiando il modo di inserire nei nostri capitolati d'appalto la clausola che impegni le imprese a garantire il lavoro svolto per un certo numero di anni. Forse la mia è un'utopia, viste le reazioni che raccolgo nell'ambiente, ma credo che sia ora di cambiare mentalità perché non è giusto che poi a pagare siano i cittadini con i disagi e i comuni con i soldi che devono investire per rattoppare gli asfalti».
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