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Sabato 15 Gennaio 2011
Il baradellino d'oro
alla sentinella del muro
Il Comune fa spallucce e allora Innocente Proverbio lo premiamo noi. In una cerimonia sobria e informale, all'uomo che per primo ha segnalato la presenza del muro a lago "La Provincia" ha conferito il primo "Baradellino d'oro", riconoscimento che d'ora innanzi verrà assegnato ogni anno a colui o colei che si è distinto per aver fatto da sentinella al territorio.
COMO Il Comune fa spallucce e allora Innocente Proverbio lo premiamo noi. In una cerimonia sobria e informale, all'uomo che per primo ha segnalato la presenza del muro a lago "La Provincia" ha conferito il primo "Baradellino d'oro", riconoscimento che d'ora innanzi verrà assegnato ogni anno a colui o colei che si è distinto per aver fatto da sentinella al territorio. A lui una targa (con la scritta «Alla sentinella che per prima ha dato l'allarme segnalando alla città il muro da abbattere, i comaschi riconoscenti») e un dipinto dall'immagine e dal titolo significativo: «Il Baradello che spazia e sorvegli», un olio su tela a spatola del pittore Leonardo Germinario. Il tutto è stato consegnato dal direttore, GiorgioGandola, che ha tenuto a precisare che nulla si vuole togliere alla benemerenza della città, quell'Abbondino d'oro che proprio oggi verrà consegnato a persone altrettanti meritevoli. «Noi avevamo indicato proprio Proverbio - ha detto Gandola - ma ci rendiamo conto che dovrebbero premiarlo quegli stessi personaggi che il muro lo hanno voluto e poi anche difeso. Così abbiamo deciso di farlo noi, a nome di quelle decine di migliaia di persone che ogni giorno comprano il nostro giornale e che si identificano con esso, con le battaglie in nome di una Como migliore». Emozionato, e non è aggettivo di circostanza, il protagonista della giornata, che ha portato con sé anche la figlia Laura. Alto, assai più di quanto ci immaginassimo, con uno sguardo mite e curioso insieme, Innocente Proverbio ha ricordato quella giornata in cui s'è accorto del muro. «Gli amici che erano con me - ha detto - si sono fermati, esclamando in dialetto: "Cus'è l'è? Chi han sbaglià i misùr", qui hanno sbagliato le misure». Invece le misure erano giuste, era la scelta sbagliata. Cominciò così, con una lettera al nostro giornale, la protesta che ha fatto il giro del mondo, costringendo ad abbattere il muro.
Giorgio Bardagli
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