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Domenica 16 Gennaio 2011
Marisol commuove tutti
E' il premio delle emozioni
Mai una cerimonia di consegna degli «Abbondini d'oro» era stata così ricca di emozioni come quella che si è svolta ieri pomeriggio nella Sala Bianca del Casino del Teatro Sociale a Como. Applausi lunghissimi per Francesca Gatti e Samuele Sgrò, la dottoressa e l'infermiere che hanno fatto venire alla luce Marisol
Tutti i premiati sono ugualmente degni di apprezzamento e rispetto e, quest'anno, la commissione ha individuato, se pure non all'unanimità, tre eccellenze assolute, una nel campo dell'assistenza caritatevole, la Congregazione delle suore infermiere dell'Addolorata che da più di 150 anni operano in città, sensibilmente all'ospedale Valduce; l'altra in campo culturale, l'associazione «Arte&Arte» che, da vent'anni organizza una manifestazione di respiro internazionale quale è Miniartextil. Ma tutta la commozione e l'applauso più lungo è andato alla dottoressa Francesca Gatti e all'infermiere Samuele Sgrò. «L'Abbondino viene assegnato anche a chi si è distinto per atti di coraggio e abnegazione civica» ha ricordato il presidente del consiglio comunale Mario Pastore introducendo la cerimonia e in questo ambito rientra sicuramente il gesto che ha portato alla nascita di una bambina, la piccola Marisol, in un momento drammatico, in cui bisogna decidere e agire con rapidità effettuando scelte responsabili e importanti come operare d'urgenza la mamma Soraya con un cesareo per salvare almeno una vita. Dopo la proiezione di un filmato che ha ricordato al folto pubblico l'accaduto, sul palco non è apparsa la dottoressa, indisposta, ma il responsabile del 118 Mario Landriscina che, con viva commozione, ha letto un messaggio della collega che ha sottolineato tutto il desiderio di condivisione massima per un riconoscimento che premia non due eroi o due angeli, come ha poi ribadito anche Sgrò, ma tutto il sistema sanitario e non solo, tutti quelli che, in quella notte, hanno contribuito a fare sì che tutto si svolgesse con la massima efficienza. Un esempio di sobrietà e di grande dignità che ha strappato un secondo lunghissimo applauso. Per le suore del Valduce l'Abbondino è stato ritirato dalla madre generale della Congregazione, suor Emanuela Bianchini, che ricevendolo dalle mani di Veronica Airoldi, presidente della commissione I, ha commentato: «Questo è un incoraggiamento per chi si impegna quotidianamente da così tanto tempo». Sono passati, in realtà, ben 158 anni da quando madre Giovannina Franchi, nel 1853, ha iniziato la sua opera di accoglienza ai malati poveri della città nella Contrada dei Vitani. «L'inaugurazione contemporanea del nuovo autosilo del Valduce è solo una coincidenza casuale - ha sottolineato il sindaco Stefano Bruni - ma ricorda a Como come queste suore, che c'erano già prima che la città fosse una vera e propria città, le hanno consentito di essere migliore». «Solo qualche dato: in vent'anni qualcosa come settemila artisti in tutto il mondo hanno partecipato a Miniartextil - sono sempre parole del primo cittadino - e tanti sono stati ospiti di questa manifestazione innovativa anche se parte dalla tradizione, tutta comasca, del tessile». Nazzarena Bortolaso e Mimmo Totaro, che dal 1991 fanno i salti mortali, come tutti gli operatori culturali, per portare a buon fine le successive edizioni hanno ascoltato Bruni promettere che, i finanziamenti per il 2011 saranno all'osso, «ci sforzeremo molto per operare con oculatezza, scegliendo quelle eccellenze sulle quali non si può fare un passo indietro». E per una magnifica realtà come Miniartextil questa promessa vale più dell'Abbondino stesso.
Alessio Brunialti
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