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Domenica 16 Gennaio 2011
La dogana è on line
Meno code per tutti
Addio fax e buste a mano: ore le pratiche si fanno al computer. I trasportatori: la frontiera Como-Chiasso è diventata più efficiente di quelle che si trovano in Francia e Germania
«È il caso di dire che è entrato in funzione e funziona. Siamo partiti con qualche affanno e adesso siamo più avanti della Francia e della Germania», esprime soddisfazione Aldo Lupi, doganalista comasco e presidente dell'Albo degli spedizionieri doganali lombardi. Ma cinque anni fa, quand'era entrato in funzione il sistema Aidda, operazioni doganali telematiche, fu un disastro. Il «cervellone» centrale si impancò e non ci fu verso per farlo filare: a Como si presentò addirittura un direttore generale dell'Agenzia delle Dogane, inviato da Roma, per sedare l'esasperazione.
«Strada spianata, stavolta - dice Lupi - vi faccio subito l'esempio. Ho cinque bollette, cinque tipologie diverse di merci, cinque destinazioni diverse. Sono all'export, ma potrebbero anche essere all'import, è la stessa cosa. Non le devo più portare a mano o inviare per fax negli uffici doganali di Como per avere l'ok o lo stop al camion. Le inserisco nel computer, sono viste dal cervellone centrale, tempo tre- cinque minuti, mi arriva la risposta: le merci possono andare. Oppure, è necessario un controllo documentale. Oppure, è necessaria un'ispezione al camion. In questo modo, le merci viaggiano e, con loro, viaggia l'economia». In sostanza, il «cervellone» centrale effettua un'analisi dei rischi e tutti si sono sempre detti d'accordo sulla prevenzione: le operazioni dei funzionari della dogana di Como e di Pontechiasso e della Guardia di Finanza da secoli mettono in evidenza i pericoli ai quali siamo esposti. Ma i controlli preventivi e successivi non devono andare a scapito dell'economia e della società: gli stessi operatori, doganalisti, spedizionieri, autotrasportatori hanno questa tesi e soltanto i politici da quell'orecchio pare non ci sentano. «I sistemi sempre più sofisticati di controlli aumentano l'efficienza: è questo il tema - conclude Lupi - Efficienza significa controllare senza intralciare e per questo sono stati fatti decisi passi avanti». Efficienza anche con regole e regolamenti che ai profani suonano come antiquati o curiosi e invece fanno i conti con le insidie di un'economia globale. È dei giorni scorsi, la disposizione della Direzione Centrale sull'applicazione dei dazi su assi da stiro importati dalla Cina sottocosto di produzione: per difendere il made in Italy, su questo tipo di prodotto «con o senza supporto, con o senza piano aspirante, riscaldante o soffiante, compreso il braccio per stirare le maniche» è applicata un'aliquota del dazio del 38,5%. Un'apposita commissione nazionale si è recata nella Repubblica Popolare Cinese a vedere com'è che riescono ad arrivare in Italia con prezzi stracciati e troppo concorrenziali. Ma c'è chi esporta sedie e deve dichiarare che non sono da tortura; chi tratta fluorurati e deve garantire che non saranno utilizzati come materiale strategico e le viti che manda all'estero non hanno fini bellici. Né sta importando rivestimenti in pelo di cane e di gatto.
Se mente, sono guai.
Maria Castelli
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