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Domenica 16 Gennaio 2011
Conti comaschi a Ginevra
Si indaga su 150 nominativi
Da Torino a Como un cd con i dati dei correntisti lariani presenti nella lista Falciani. La Procura apre un'inchiesta: coinvolti imprenditori, professionisti e insospettabili
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Neppure i precedenti sono favorevoli: un'altra lista di presunti evasori, quella dei correntisti della «Lgt» di Vaduz, in Liechtenstein (entrata in possesso delle autorità fiscali tedesche nel 2008, le quali provvidero poi a "girarla" ai colleghi italiani), aveva spinto la magistratura ad aprire un fascicolo, poi archiviato, nei confronti dei titolari dell'azienda di legnami «Interplac» di Mariano Comense, senza sapere che nel frattempo la loro posizione era stata già regolarizzata. Quanti dei 150 contribuenti comaschi nella lista Falciani lo hanno fatto? Difficile dirlo, se non impossibile. Quello che è certo è che in ballo ci sono svariate decine di milioni di euro: si parla - per restare alla lista di casa nostra, quella dei comaschi - di conti quasi sempre superiori ai 500mila euro, un tesoretto che ha un bel peso percentuale sul totale di quello dei 6963 italiani della lista, che tutti insieme, alla Hsbc, avevano affidato più o meno cinque miliardi di euro.
Della Brianza, a proposito della lista Falciani (Falcianì, alla francese, con l'accento sulla "i"), si è parlato moltissimo: ai 150 comaschi, si aggiungerebbero molti altri risparmiatori provenienti dalle "ricche" Province di Varese e Monza, palcoscenici - secondo gli esperti che in queste settimane lavorano sulla lista - di una evasione «sistematica», «normale», estesa a tutte le aree più produttive del Paese.
Alcune procure procedono per omessa o infedele dichiarazione, in alcuni casi si valutano reati ben più gravi come il riciclaggio. La preoccupazione maggiore - per esempio a Torino, da dove hanno preso il via l'indagine e gli stralci indirizzati ai vari tribunali di competenza - è quella di verificare la presenza di prestanome o titolari di società incaricate di ripulire fondi provenienti da operazioni illecite. Non a caso una copia completa della lista è stata inviata già da diversi giorni alla Procura nazionale antimafia, per stabilire eventuali collegamenti con organizzazioni criminali.
Stefano Ferrari
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