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Lunedì 17 Gennaio 2011
Donne italiane, il catalogo è questo
Come superare svantaggi e marginalità: alla Bocconi inchiesta e proposte di "Elle"
Le donne italiane sono fra le più svantaggiate nel mondo occidentale: l'Italia è al 74esimo posto su 134 Paesi nel Global gender gap index 2010. Ma hanno idee molto chiare su se stesse e su come la società dovrebbe cambiare. È quanto emerge dall'indagine effettuata dall'Istituto Piepoli per conto del mensile femminile Elle che ha lanciato alcuni mesi fa l'iniziativa "SorElle d'Italia". Le inchieste del giornale e il sondaggio ci restituiscono una fotografia precisa della condizione femminile attuale nel nostro Paese. La redazione di Elle è andata oltre il dovere di cronaca, coinvolgendo associazioni, esperte e docenti universitarie che, sulla base dei dati del sondaggio, hanno elaborato 15 proposte concrete per migliorare la vita delle donne italiane, e anche degli uomini. Le autrici stesse presenteranno il "Libro Bianco" che le racchiude lunedì 17 genaio alle 16.30 presso l'Università Bocconi, a Milano, alla presenza del ministro per le Pari Opportunità Mara Carfagna, con un collegamento live dalle 17 su www.elle.it.
A Danda Santini, direttrice di "Elle" e anima di questa importante iniziativa, abbiamo chiesto in anteprima di tracciare un bilancio di questi nove mesi dal lancio di "SorElle".
A 40 anni dalle lotte femministe, c'era ancora bisogno di parlare di diritti delle donne?
Siamo partiti dall'esame dei più importanti indicatori. Solo il 46% delle italiane lavora: è una delle percentuali più basse d'Europa, malgrado le nostre studentesse universitarie siano preparatissime. Ma anche il nostro tasso di natalità è fra i più contenuti. Evidentemente c'è qualcosa che non torna. Abbiamo voluto indagare per capire. Elle Francia, nel 1970, aveva lanciato gli Stati Generali della Donna per testimoniare la rivoluzione sociale avvenuta in quegli anni. Lo scorso anno, li ha nuovamente convocati, a 40 anni di distanza. Abbiamo ritenuto che anche in Italia fosse giunto il momento di indagare sui cambiamenti in atto nel mondo femminile.
Rispetto alla Francia, il quadro che emerge è simile?
Le francesi sono più aiutate dallo Stato in tema di maternità e di gestione dei figli. Ma sono più arrabbiate, più stressate e più rivendicative delle italiane. Denunciano la presenza di un maschilismo radicato: poche donne sono ai vertici in politica e nelle aziende.
E le italiane?
Sono in realtà più svantaggiate, ma rassegnate e abituate ad arrangiarsi. Sono disincantate, ma perfettamente consapevoli di ciò che servirebbe.
Quale dato l'ha sorpresa maggiormente?
La centralità del mondo degli affetti e delle relazioni, che resta il pilastro nella vita delle italiane. Essere una brava donna vuol dire ancora essere una brava madre e moglie. Ma questa visione cozza con la realtà delle coppie che scoppiano e dei pochi bambini che si riescono a fare, a causa anche della precarietà sul lavoro.
In questi mesi, «Elle» ha dato voce a imprenditrici e professioniste di successo… E le donne "normali"?
La scelta di far parlare le poche donne arrivate ai vertici nasce dall'esigenza di proporre modelli positivi. Il sondaggio ha comunque coinvolto un campione di 1500 donne di tutta Italia dai 20 ai 50 anni, lettrici della carta stampata, con un livello culturale medio: uno spaccato rappresentativo delle donne di oggi. In più, il sito di Elle ha accolto testimonianze e discussioni. E nell'inchiesta finale di SorElle, raccontiamo storie di donne "normali", che nel loro quotidiano riescono a essere un esempio.
Cosa farete perché le 15 proposte non restino lettera morta?
Le associazioni e i singoli autori delle proposte, alle quali Elle ha dato visibilità, se ne faranno portavoce nelle sedi opportune. Si potrebbe obiettare che la realizzazione di alcune può comportare dei costi. Ma la womenomics ci insegna che favorire il lavoro delle donne genera altro lavoro e fa crescere il Pil.
Mesi fa, su «Elle» si domandava: «Ce la faremo a diventare un Paese più women friendly?». Cosa risponde oggi?
Dobbiamo farcela. Per le donne e per la società italiana nella sua globalità. guarda il video
Maria Tatsos*
(* Dirige Elle.it, collabora alle pagine culturali de «La Provincia»)
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