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Martedì 18 Gennaio 2011
Lo champagne "lariano"
alla multinazionale dei succhi
La Spumador non è più un'azienda comasca. Ceduto l'intero pacchetto azionario a Refresco Group., compresa la quota minoritaria (24%) che ancora detenevano gli eredi di Antonio Verga, storico fondatore dell'azienda leader nella produzione di bevande gassate in Italia.
«Ci conforta che la Spumador sia stata acquisita da un grosso gruppo industriale (21 stabilimenti in otto Paesi europei, 110 linee d'imbottigliamento, un miliardo e 400 milioni di euro di fatturato nel 2009), che si occupa della produzione di bevande per conto terzi, coerente con la vocazione produttiva della stessa Spumador – sostiene Caterina Valsecchi, segretario generale della Fai Cisl – Rispetto a questa acquisizione abbiamo chiesto che venisse garantita la continuità. Non sono previsti, almeno nell'immediato, cambi al vertice; saranno mantenuti gli attuali dirigenti e non si profilano tagli di personale. E' un'azienda sana, che ha dichiarato di voler espandersi in Italia, chiederemo conto di questo e garanzie di sviluppo. Vogliamo vedere il piano aziendale, i progetti di espansione che ci permetteranno di “blindarli” un tantino». Un'azienda che promette di riportare al centro la produzione: «Siamo soddisfatti che la Spumador sia stata acquisita da un'azienda industriale e non da un fondo d'investimento – dichiara Patrizia Baitieri, segretario generale della Flai Cgil – Eravamo preoccupati che potesse essere ceduta a un altro fondo d'investimento; positivo, invece, il fatto che torni nelle mani di un'azienda che oltre ad acquisirla, possa investire su nuove linee di produzione e ammodernamento di quelle obsolete, ricerca e anche sul rilancio di alcuni prodotti che negli ultimi anni sono stati un po' accantonati; prodotti storici come la “Spuma”, su cui ci auguriamo possa esserci anche la volontà di investire a livello pubblicitario».
Manuela Clerici
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