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Sabato 22 Gennaio 2011
Due comaschi al giorno
perdono casa a Como
È in aumento il numero dei comaschi senza casa, lavoratori ed ex lavoratori disoccupati che, non riuscendo più a pagare il mutuo, si ritrovano improvvisamente con l'abitazione pignorata. I dati parlano chiaro:nel 2010 il tribunale civile ha attivato 800 esecuzioni immobiliari, contro le 680 del 2009 e le 670 del 2008.
Il quadro generale dell'insolvenza è probabilmente anche più drammatico: l'attivazione della procedura di pignoramento, da parte degli istituti di credito che erogano i mutui, è tutt'altro che rapida: «Le banche in genere aspettano prima di intervenire. Per fortuna non basta "saltare" una rata per attivare la procedura di morosità - spiega Alessandro Mogavero, avvocato di Federconsumatori - In genere gli istituti aspettano fino alla quarta o alla quinta rata non corrisposta. Poi possono muoversi lungo due strade:possono limitarsi a sollecitare il pagamento dell'arretrato, ed è chiaramente la migliore delle ipotesi, oppure pretendere la risoluzione del contratto di mutuo e la restituzione di tutto il credito residuo».
Naturalmente si tratta di scelte che sono a totale discrezione degli istituti di credito eroganti, ferma restando la possibilità, da parte del cliente, di chiedere l'applicazione della normativa di sospensione dei mutui. Sulla base di comprovate ragioni di gravità - dalla perdite del lavoro alla malattia - è sempre possibile chiedere che la corresponsione delle rate sia per così dire "congelata" per la durata di un anno. È una opportunità che le banche sono in genere tenute a concedere. «È chiaro - aggiunge Mogavero - che se tuttavia le condizioni per richiedere la sospensione del mutuo non sussistono, allora è probabile che la banca inizi la procedura di pignoramento». Itempi sono in genere abbastanza lunghi, anche se la procedura è inesorabile. Nell'arco di un anno ci si ritrova in mezzo a una strada. Nel 2010 è capitato a una media di più di due contribuenti al giorno. La crisi non demorde.
St. F.
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