Il vescovo Coletti:
«La conoscenza è libertà»

Commemorato San Francesco di Sales, patrono dei giornalisti: l'informazione aiuti a pensare

e.frigerio

La comunicazione tema centrale e cruciale per la società e anche per la Chiesa. Ieri massimo risalto è stato dato dal vescovo Diego Coletti all'entusiasmante e complessa attività dei giornalisti. Ricevuti in curia per il tradizionale incontro nel giorno di San Francesco di Sales, patrono della categoria, diversi operatori dei medi locali si sono confrontati con una prospettiva esigente, costellata di vari nodi critici. «Per quale motivo certe notizie di “nera” sono regolarmente e costantemente in prima pagina con titoli a caratteri cubitali e altre notizie pur importanti hanno meno risalto?»: è solo uno dei problematici interrogativi messi sul piatto dal vescovo, che si è immedesimato fino in fondo nella complessità di un compito spesso carico di contrastanti tensioni, da commisurare in ogni caso con le dure regole della domanda e dell'offerta come per ogni prodotto. «La gente deve sapere, solo conoscendo come stanno le cose può esercitare la sua libertà e sviluppare un senso critico» ha ancora affermato il vescovo sottolineando il dovere da parte di chi informa di «dire la verità», impresa complessa in quanto - così ha precisato - «la comunicazione è faccenda così profondamente intricata con la realtà dell'uomo, che non è mai neutra». E raccomandando il tentativo di trasmettere un'informazione ben oltre posizioni schierate o polemiche, ma a servizio della verità, il vescovo Coletti ha anche chiarito che il compito del giornalista «non è quello di dare risposte alle domande, ma di aiutare a pensare, provocare domande da approfondire nel più ampio dibattito culturale».

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Martedì 25 Gennaio 2011

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