Homepage / Como città
Mercoledì 26 Gennaio 2011
"L'anoressia la curavano
a colpi di palle di neve"
Una partita a carte e uno scatto al decoltè della paziente. L'immagine boccaccesca di una serata a SanaVita l'ha offerta, in tribunale a Como, una delle testimoni chiamate a raccontare la loro esperienza nella tana del guru dell'anoressia.
L'udienza di ieri mattina, l'ennesima contro le presunte truffe e i presunti abusi sessuali di Waldo Bernasconi e dei suoi coimputati, era cominciata con la testimonianza di Antonio Iraci, il responsabile della psichiatria dell'ospedale di Cantù. Lo psichiatra ha raccontato del suo incontro con il "vate" dell'anoressia, datato ormai 1998: «Ero interessato a una collaborazione scientifica con il progetto Crisalide e invece Bernasconi mi propose una cosa diversa: "Per ogni paziente che porti da noi - mi disse - ti riconosciamo 750 franchi". Più altri 750 franchi per ogni mese di permanenza nella struttura». Una figura di procacciatore d'affari che lo psichiatra ha rifiutato: «Mi ricordo che qualche anno dopo seppi di un convegno a Como organizzato da Bernasconi. Non ci andai. Ma mi impressionò il credito che iniziò ad avere in Italia». Uno stupore legato a una convinzione, di cui il testimone non ha fatto mistero: «A SanaVita c'erano pratiche che ritenevamo poco etiche». Per non parlare della procedura pensata per curare le ragazze: «Becera».
P. Mor.
© RIPRODUZIONE RISERVATA