Homepage / Cantù - Mariano
Giovedì 27 Gennaio 2011
Centro promozione Brianza
e Lariofiere: guerra del marchio
Enrico Radice: "Brianzatech è nostro non di Lariofiere. Una vittoria importante" - Il direttore Silvio Oldani: "Non è così. Avevano richiesto un maxi risarcimento, gli è stato negato. Ma così si è persa una rassegna importante per la sub fornitura del mobile-arredo" - L'ultima edizione nel 2005, prima di approdare in tribunale a Milano
Ma anche dopo la sentenza le valutazioni sono diametralmente opposte. Canta vittoria il Centro cabiatese, gli risponde con molta pacatezza il direttore di Lariofiere Silvio Oldani, dicendogli che la richiesta di risarcimento avanzata è stata completamente negata dai giudici e che quindi la vicenda va esaminata sotto ben altra luce. Insomma è Lariofiere ad aver vinto.
«Il Tribunale di Milano, sezione speciale Marchi e Brevetti - spiega Enrico Radice, coordinatore delle iniziative del Cpb -, ha stabilito che il logo Brianzatech è di proprietà del Cpb che l'aveva creato e che invece Lariofiere ci aveva intimato di non utilizzare nonostante dal 2005 questo tipo di esposizione non si facesse più. In questa vicenda, però, hanno perso tutti perché il risultato finale è stato che in Lombardia una mostra del genere non sia più esistita».
«Nel 1995 - prosegue Radice - le imprese di Cabiate e della Brianza proposero cinque edizioni di Cabiatech nel palazzetto dello sport». Sempre secondo Radice nel 2000 il Cpb progettò il trasferimento a Seregno con relativo cambio di nome da Cabiatech in Brianzatech, ma «arrivò l'invito di Lariofiere ad andare da loro: accettammo convinti di poter avere espositori e visitatori anche di valenza extraregionale».
«I rapporti - sottolinea Radice - furono regolamentati con una convenzione paritetica, ma nel 2003 la manifestazione, ormai decollata, vide l'ultima collaborazione tra il Cpb e Lariofiere perché quest'ultimo volle gestire le due edizioni successive in autonomia, precludendo di contro al Cpb uguali iniziative promozionali».
Il 2005, però, fu l'ultimo anno della rassegna. E ora che farà il Cpb? Organizzerà una nuova edizione di Brianzatech? «E' presto per dirlo - conclude Radice - anche se è innegabile che ci piacerebbe perché, con questa crisi, le piccole aziende hanno bisogno di farsi conoscere, ma non hanno la possibilità di sostenere i costi di una Fiera di Milano. C'è l'esigenza di eventi a prezzi abbordabili. Ma questa vicenda ha generato sfiducia tra gli imprenditori locali. Per quanto riguarda il Cpb, continueremo nella nostra azione di sprone e di sostegno e per il resto vedremo».
Il direttore di Lariofiere Silvio Oldani si dice sereno. «La causa che loro hanno promosso non ha raggiunto l'effetto sperato - rileva - perché la richiesta era quella di vedersi riconoscere un danno economico che non esito a definire enorme. Non sarà così. Hanno il marchio, ma è una sorta di scatola vuota, che praticamente così com'è non ha valore. Noi non abbiamo mai voluto contenziosi e devo dire che ci rendiamo disponibili a riaprire ogni possibile discorso di collaborazione. Quanto a noi prema il sostegno dell'economia locale è dimostrato dall'apertura, proprio domani, della rassegna «Fornitori offresi», con oltre 300 espositori del metalmeccanico. Altrettanto siamo pronti a fare con il mobile arredo. In spirito di servizio. Ma la causa promossa dal Centro promozione Brianza non l'abbiamo persa. Ci spiace solo che si sia persa la rassegna espositiva. Perché questo è un danno vero e concreto, non al nostro ente ma all'intera economia della Brianza che produce».
© RIPRODUZIONE RISERVATA