Homepage / Como città
Venerdì 28 Gennaio 2011
Smog alle stelle in città
ma Como non si ferma
Como città aperta: nessun blocco del traffico, domenica 30 gennaio. L'assessore all'ambiente, Diego Peverelli, ha partecipato al tavolo regionale sulla qualità dell'aria, ha preso atto che Milano dopodomani dirà stop alla circolazione, ma da noi non sarà così.
«Se lo scopo è pedagogico o culturale, posso anche condividerlo - ha sottolineato Peverelli - ma se questo è il fine, allora il traffico dev'essere bloccato in tutta la Lombardia. Non è corretto, né giusto, bloccarlo a zone» e data la posizione di Como, forse va coinvolto anche il Canton Ticino in misure restrittive.
«Questo non significa scaricare le responsabilità - ha concluso l'assessore - ciascuno deve fare la propria parte, per affrontare il problema». Peverelli è tornato a Como con una lunga serie di dati e di confronti: i 42 giorni medi dell'anno scorso con l'inquinante Pm10 oltre la soglia di 50 microgrammi per metro cubo; quest'anno sono 14, ma a gennaio 2006 furono 25. «Non sto dicendo che respiriamo violette. Ma i dati ci dicono che la situazione migliora e sono gli interventi strutturali, continuati, a dare risultati», spiega, confrontando i dati di Como con quelli delle altre città: a Sondrio il Pm10 ristagna meno, a Varese ristagna come nella nostra città, nelle altre di più. Ma non è che sia stato sottovalutato il problema, da qualche anno e adesso ritorna, per qualche giorno di bel tempo, di inversione termica, di masse di smog che si spostano? «Le tecnologie sono cambiate, i mezzi circolanti inquinano meno, ma l'inquinamento non è dovuto solo alle emissioni, bensì anche allo sfruttamento meccanico, olio, freni, passaggi sull'asfalto - osserva - le caldaie sono un altro punto critico e personalmente, sostengo che l'ente pubblico locale deve concentrarsi sempre di più sui controlli. Ma ci sono fattori banali che spesso vengono trascurati e invece sono fonte d'inquinamento».
Per esempio, i fuochi d'artificio, secondo la durata, portano il picco di Pm10 anche a 450 microgrammi per metro cubo e un fuoco a legna, all'aperto, anche a 270. E chissà quando saranno misurati il Pm5 e il Pm1, le polveri sottili più pericolose, niente le ferma. «Ci arriveremo presto», conclude Peverelli, rammaricato perché l'impianto di nebulizzazione è rimasto allo stato sperimentale. Per andare avanti, occorrevano fondi.
Maria Castelli
© RIPRODUZIONE RISERVATA