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Domenica 30 Gennaio 2011
Prime risposte dalle imprese
dopo l'appello del Duomo
Servono 150mila euro. Gli edili: pronti a fare la nostra parte. Anche gli Amici di Como valuteranno la possibilità di finanziare i restauri
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«Sicuramente la tematica è di grande interesse e l'Ance - spiega il presidente degli edili, Valentino Carboncini - già in passato non si è tirata indietro. Quando una richiesta formale giungerà all'attenzione del nostro consiglio, la analizzeremo con cura e faremo la nostra parte. Occorre ricordare che la fabbriceria del Duomo è stata per secoli un elemento simbolo dell'operosità della nostra città». Più prudente, ma improntato sempre alla massima disponibilità anche Daniele Brunati, coordinatore del pool di imprenditori che si riconosce in Amici di Como: «Il prossimo consiglio si riunirà a fine febbraio e opereremo una valutazione per capire se iscrivere il tema all'ordine del giorno. Certo è che noi già in passato abbiamo finanziato con circa 70 mila euro interventi in Duomo: il restauro delle quattro tele dei vescovi di Milano, quello della tela della Sacra Famiglia e, infine, quello, delle grandi pale all'ingresso. È nella filosofia e nel Dna della nostra associazione effettuare interventi a favore della città e del territorio». Cifre, quelle richieste per il restauro delle absidi della cattedrale, fuori dalla portata di un'altra associazione storica, la Famiglia Comasca, che però formula una previsione più che ottimistica sul recupero dei fondi: «Se quei soldi non sono stati ancora recuperati è solo perché fino ad oggi è mancata l'informazione. Sono certo - spiega il presidente Piercesare Bordoli - che da adesso in poi partirà una gara di solidarietà. Basti ricordare quello che è successo quando Maggiolini a suo tempo diede vita ad un intervento di restauro di entità di gran lunga superiore: fondazioni, imprenditori e cittadini finanziarono l'intero intervento. Noi intanto proseguiamo con i nostri interventi: dopo aver operato il restauro degli ex voto del Crocifisso e quello di Sant'Abbondio, quest'anno ci adopereremo per far tornare agli antichi splendori il pulpito della chiesa di Lora, che è quello originale di San Nazzaro della Cortesella».
Luca Marchiò
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