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Martedì 01 Febbraio 2011
Valentina Lodovini e Scimeca
nel festival che celebra Monicelli
Oltre alla applauditissima diva arrivata all'Astra, Como riserva grande spazio ai ragazzi delle scuole che si confrontano con pellicole di grandi registi, ma lontani dal loro tempo
Questa, finora, l'offerta raccolta da spettatori numerosissimi de Il cinema italiano - 6. Festival a Como che, stamani, vuole portare i ragazzi a incontrare un grande cineasta.
Chissà quanti, sotto i vent'anni, conoscono Mario Monicelli, quanti hanno già visto film che “gli adulti” magari danno per scontati tanto hanno penetrato l'immaginario (non solo) cinematografico nostrano, I soliti ignoti, La grande guerra, le res gestae di Brancaleone, le zingarate degli Amici miei? Per avvicinare i più giovani a un regista che è stato sempre giovane anche se lo ha realizzato a 91 anni, alle 10 Le rose del deserto, ultimo scampolo di quella “commedia all'italiana” che creò, inconsapevolmente, assieme a Risi e Comencini, lungometraggio magari imperfetto, ma sicuramente più vicino ai tempi nostri di una vecchia pellicola di Totò. Ma sono mattine intense per gli studenti comaschi. Ieri hanno dialogato con il siciliano Pasquale Scimeca che ha proposto Malavoglia, una versione contemporanea del romanzo del Verga.
Domattina, invece, incontreranno lo stesso cineasta che avrà trovato il pubblico della sera, oggi alle 21: Aureliano Amadei non è solo un regista, è il testimone di una tragedia. Il suo film 20 sigarette racconta dei fatti di Nassiriya vissuti in prima persona da quello che, all'epoca, era un operatore che aveva accettato quel lavoro all'ultimo momento e, neanche il tempo di finire un pacchetto appena iniziato, si è ritrovato fortunatamente vivo (l'unico civile scampato alla strage) ma profondamente segnato nello spirito oltre che nel corpo. Alle 18 prosegue, con il secondo titolo, il concorso Rivelazioni: La piccola A di Salvatore D'Alia e Giuliano Ricci vede protagonista un volto celebre del teatro e della televisione, Lucia Vasini. È Antonia, che lavora in un ospedale psichiatrico e cerca di condurre una vita normale nonostante alcune presenze ingombranti come quelle della madre e dell'ex marito e di un'appiccicosa amica. Solo in mezzo agli “anormali” riesce a sentirsi utile e apprezzata. Una vicenda parzialmente autobiografica per l'attrice: fonte d'ispirazione “l'attività di teatroterapia che Lucia Vasini svolge abitualmente con i malati del day hospital psichiatrico di Piacenza”, spiegano gli autori. Video del festival sul sito http://www.dreamersonline.it
Alessio Brunialti
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