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Giovedì 03 Febbraio 2011
Tessile: creatività
al sicuro dal notaio
Molti imprenditori mettono in cassaforte i disegni delle collezioni per tutelarsi dalle copiature sempre più numerose
Per tutelarsi, un numero crescente di imprenditori ha deciso di adottare una singolare contromisura: depositare da un notaio le proprie collezioni prima di esporle in fiera o presentarle alle varie maison.
Anche Sistema Moda Italia, massimo ente di settore, si sta muovendo con un nuovo regolamento (dovrebbe essere pronto entro la fine dell'anno) che stabilisce clausole più rigide in tema di tutela della proprietà intellettuale.
«La congiuntura ha incrementato il malcostume non solo tra concorrenti, e non mi riferisco ai soliti cinesi, ma tra gli stessi clienti» spiega Luigi Zoni della Tessitura Verga che ha adottato questo stratagemma. Sulla cimosa dei suoi campioni, ormai da qualche stagione, compare ben visibile la scritta "Disegno depositato dalla Tessitura Verga".
Funziona come deterrente? «Non è così facile arginare la pirateria- risponde Zoni- ma perlomeno aiuta a scremare i partner. In questi momenti di difficoltà, lo strapotere dei confezionisti non ha limiti di sudditanza. Sembra tutto dovuto: qualità, velocità, flessibilità non bastano più. Arrivano al punto di sentirsi “proprietari” delle idee e delle invenzioni altrui, senza farsi troppi scrupoli. Dimenticando i sacrifici e gli investimenti di chi si sforza di innovare continuamente».
In pratica, si campiona dai più bravi, ma poi si dirottano le commesse altrove, in base al miglior prezzo. La necessità di salvaguardare i margini, in tempi di listini risicati, ha ovviamente incrementato il fenomeno.
«Il calo di ordini spinge a ignorare ogni codice etico- conferma Zoni-. Depositare le collezioni da un notaio ci aiuta a impostare la trattativa in modo più schietto, selezionare i buyer, non disperdere talento e ingegno tra attori di basso profilo». A detta dell'imprenditore, l'iniziativa è vantaggiosa anche per il cliente.
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