Cantù Asnago: la cava resta
Necessaria la tangenzialina

Il piano cave deciso da Provincia e Regione consente l'ampliamento dell'attività estrattiva a Cucciago - Traffico pesante, polvere e rumore: prosegue così il calvario della frazione canturina

l.barocco

CANTU' Metri d'asfalto, quelli della tangenzialina di Cantù Asnago, in cambio di metri cubi di sabbia e ghiaia. La Provincia, dopo lunga e travagliata gestazione, ha approvato il piano cave che, rispettando quelle che erano le previsioni, contempla un ulteriore ampliamento di quella di Cucciago, ritenuta strategica. Il che significa continuare l'attività estrattiva, raggiungendo i 2 milioni e 800 mila metri cubi di escavazione, tra nuova concessione e il milione e mezzo residui della precedente. Il consiglio di Villa Saporiti ha accolto gli emendamenti presentati da Lega Nord e opposizioni di centrosinistra, togliendo dal piano le cave individuate a Locate Varesino e Mozzate, mentre Cermenate, Comune per il quale nei mesi scorsi s'era tornati a parlare di un nuovo sito estrattivo in zona Montesordo, era stata graziata fin dalla bozza del piano. Così non è stato per Cucciago. Epilogo ampiamente scontato, approvato a denti stretti dal Pdl - tanto che il consigliere canturino Paola Sala non ha partecipato al voto di un piano ritenuto troppo diverso da quello passato in commissione - e che di fatto perpetrerà i disagi che gli abitanti di Cantù Asnago lamentano da anni di patire in esclusiva, vista la posizione della cava posta al confine tra i due Comuni. Leggi polvere, rumore, passaggio continuo di mezzi pesanti. Tanto più che Cucciago, da parte sua, ha interdetto loro il transito. Per questo l'amministrazione comunale pensa a una soluzione definitiva, ovvero a toglierli dal centro della frazione, tutti quei camion. E l'unico modo si chiama, oggi, tangenzialina di Cantù Asnago. Un'arteria di collegamento diretto con la Pedemontana e soprattutto che permetterà al traffico di bypassare il centro asnaghese, per realizzare la quale dalla Regione è arrivato un contributo di 3 milioni e 450 mila euro, il 50% del costo del progetto. Il resto va reperito dal Comune. «Questa tangenziale può rappresentare l'unica soluzione per risolvere definitivamente i problemi di traffico della zona - spiega l'assessore all'ambiente Claudio Ferrari - e non possiamo perdere un'occasione quale un contributo così cospicuo. Per questo presto avremo un incontro con il privato, i proprietari della cava, per verificare la disponibilità a partecipare al finanziamento di questa strada. Disponibilità che un anno e mezzo fa venne manifestata. Con noi, hanno speso una parola d'onore». Ipotesi alla quale s'era già guardato, con interesse da parte degli stessi residenti, visto che di fronte all'impossibilità di fermare l'escavazione si riteneva dovuta una contropartita per i disagi sopportati. Piano cave la cui durata, su richiesta del Carroccio, è stata dimezzata - da 10 a 5 anni - e, visti i tempi del pubblico, il timore è che la tangenzialina venga realizzata quando questo sarà scaduto o quasi: «In realtà sono ottimista - dice Ferrari - l'estrazione non comincerà certo subito e noi partiamo già con il finanziamento regionale acquisito. Non escludo che si possa arrivare ad appaltare l'opera da qui a un anno». Ora il piano passerà in Regione e poi tornerà in Provincia: «Per quanto ci riguarda - conferma il consigliere Paola Sala - cercheremo di trovare un accordo con il privato. Non approvare il piano sarebbe stato controproducente: la Regione sarebbe intervenuta d'imperio».

Homepage / Cantù - Mariano

Giovedì 03 Febbraio 2011

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