«Il pentimento di Arrighi?
Non mi è sembrato sincero»

Il giorno dopo la sentenza di condanna a trent'anni all'armiere di via Garibaldi parla Domenica Marzorati, la moglie di Giacomo Brambilla: «Giustizia è stata fatta, ma nessuno esulta»

COMO Non è una vittoria. Nessuno esulta. In ogni caso giustizia è stata fatta. Parla così Domenica Marzorati, la vedova di Giacomo Brambilla, il giorno dopo la sentenza che ha condannato Alberto Arrighi a trent'anni di carcere per l'omicidio dell'armeria. La moglie dell'aspirante socio in affari di Arrighi ha commentato anche la richiesta di perdono, pronunciata in aula dall'armiere: «Non mi è sembrato sincero. Non ci ha mai guardati negli occhi».
Ecco il video dell'intervista

© RIPRODUZIONE RISERVATA

tavernola_laghee

14 anni

D'accordissimo con il signor Caronti. Quello commesso da Arrighi è un gesto imperdonabile, ma andiamo a vedere le CAUSE che hanno scaturito quell'atto di follia!!!

Scrivi un commento
Caro lettore, la tua opinione per noi è importante e ogni contributo è sempre ben accetto, purché il tono rimanga civile e non venga mai meno il rispetto per gli altri lettori, per le leggi vigenti e per la redazione. L’obiettivo è favorire un confronto sano, appassionato e libero da quegli “eccessi” che troppo spesso in rete finiscono per trasformare il dialogo in uno scontro aspro e sterile. Per far ciò abbiamo predisposto una serie di regole che trovi elencate a questo link e che ti preghiamo di voler condividere e rispettare, sottolineando che il mancato rispetto anche di un solo punto comporta la rimozione del commento e, nei casi più gravi, la sospensione dell’account e la segnalazione alle autorità competenti.
Minimo 1 caratteri
Massimo Caronti

14 anni

il pentimento non e' sincero !!ma che scoperta il signor arrighi sta scontando una pena per motivi di cui un po' d'anni fa c'erano le attenuanti. Parlo del delitto d'onore,si il tanto vituperato onore che una volta era sacro.adesso invece che ci siamo evoluti ognuno puo'disporre dell'altro/a come meglio crede,la legge difende di piu' chi la fa da chi lo subisce il malefatto.Pero' adesso,come sta succedendo a Lecco per Azouz la Gente inizia a farsi un idea di come stanno le cose.Perche' il male ha molte sfacettature e non sempre sono eclatanti e visibili.ci sono quelle catti verie velate che fanno piu' male di un pugno in faccia perche' si protrag gono insistentemente e inesorabilmente nel piu'recondito degli anfratti della nostra psiche.Arrighi ha sempre sostenuto che vedeva in pericolo la sua famiglia e allora bisogna vedere dall'altra parte quanta era la pres sione inflitta.nessun fatto puo' giustificare atti cosi' scellerati ma vanno conosciute a fondo le cause che li determinano.

Scrivi un commento
Caro lettore, la tua opinione per noi è importante e ogni contributo è sempre ben accetto, purché il tono rimanga civile e non venga mai meno il rispetto per gli altri lettori, per le leggi vigenti e per la redazione. L’obiettivo è favorire un confronto sano, appassionato e libero da quegli “eccessi” che troppo spesso in rete finiscono per trasformare il dialogo in uno scontro aspro e sterile. Per far ciò abbiamo predisposto una serie di regole che trovi elencate a questo link e che ti preghiamo di voler condividere e rispettare, sottolineando che il mancato rispetto anche di un solo punto comporta la rimozione del commento e, nei casi più gravi, la sospensione dell’account e la segnalazione alle autorità competenti.
Minimo 1 caratteri