Como, il bunker antiatomico
sarà il museo della Croce Rossa

La sede di via Italia Libera potrebbe raccontare la storia di Como vista dalla Croce Rossa, in pace e in guerra, negli anni di crisi e negli anni di ripresa

COMO - Il bunker antiatomico di via Italia Libera diventerà il Museo della Croce Rossa, nella storica sede costruita agli inizi del Novecento, stile razionalista, progetto di Giuseppe Terragni, consenso della popolazione che, allora come oggi, ha sempre sostenuto l'associazione. «Anche oggi, certo – sottolinea il commissario provinciale, Matteo Fois – cinque nuove autoambulanze sono frutto di donazioni» e rilegge, sulle grandi lastre di marmo, all'ingresso, i nomi scolpiti di tutti coloro che, per oltre un secolo, hanno lasciato denaro ed immobili alla Croce Rossa di Como. E qui non è mai stato buttato via niente: se qualcosa cresceva, veniva a sua volta donato. È un ente pubblico che rendiconta e che traduce la gratitudine in dedizione per i sofferenti.
La sede di via Italia Libera potrebbe raccontare la storia di Como vista dalla Croce Rossa, in pace e in guerra, negli anni di crisi e negli anni di ripresa. «È anche per rendere onore ad una storia di uomini e di donne che vogliamo ristrutturare la sede», dice Fois e mette subito davanti il preventivo: un milione e 200.000 euro, chiesti al Comitato Centrale. «Questa sede è un patrimonio dell'architettura», aggiunge e ne va fiero, passando in rassegna la disposizione originale delle stanze e i mobili d'epoca che sono stati mantenuti. «Anche il bunker – continua – sarà recuperato. Abbiamo trovato le barelle originali del ‘900. E cito solo un particolare. Non possiamo neppure pensare che sia relegato a cantina o a deposito. Fa parte anche questo di Como e di tutti noi».

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Eco di Bergamo Il bunker di Como