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Giovedì 10 Febbraio 2011
Mariano: l'assessore boccia
il centro anziani Porta Spinola
Cesare Pozzi accusa il Consiglio di amministrazione della Fondazione: solo alcune delle priorità d'intervento sarebbero state rispettate - E in Consiglio comunale divampa subito la polemica: "Siamo al ridicolo. Li avete nominati voi"
Cosa si nasconda dietro a questa diatriba definita “imbarazzante” dagli stessi consiglieri di centrodestra e “al limite del ridicolo” da quelli della minoranza, non si percepisce con chiarezza: almeno questa è la sensazione avvertita martedì sera in consiglio comunale quando l'aula avrebbe dovuto approvare il documento di programmazione strategica della residenza per anziani di via Santo Stefano, di cui il comune è socio unico fondatore, e che invece dopo un'ora e mezza di discussione è stata rimandata al mittente - cioè alla presidente del cda della Fondazione Elisabetta Minerva e al direttore generale Giacomo Lucchini - per un ulteriore approfondimento.
Che tirasse una “brutta” aria, s'é capito subito perché l'assessore leghista ai servizi sociali Cesare Pozzi ha introdotto l'argomento affermando che «dei sei indirizzi comunicati dall'amministrazione comunale alla Fondazione, ne sono stati presi in considerazione solo alcuni, ma per gli altri non esiste un cronoprogramma di attuazione né per quest'anno, né per gli anni a venire». E questo nonostante il consigliere Pdl Andrea Ballabio, presidente della Commissione servizi sociali, pochi minuti prima avesse affermato che il documento di programmazione era stato esaminato dai commissari ricevendo parere favorevole. In sostanza quello che il comune vorrebbe dalla Fondazione come programmazione sino al 2014 (e che avrebbe dovuto essere discusso 6 mesi dopo l'insediamento del nuovo cda, quindi alla fine del 2009) si identifica nel contenimento delle rette a carico degli utenti, nel mantenimento dei servizi e degli standard qualitativi degli stessi, la realizzazione di uno studio con la proiezione delle esigenze della popolazione anziana per il futuro, la sinergia con altri soggetti che si occupano della terza età, il potenziamento dei servizi di residenzialità e domiciliarità e la valorizzazione del patrimonio attuale e in itinere con riferimento ai volumi di via Santo Stefano 28, di proprietà della Fondazione, che si sono recentemente liberati grazie al trasferimento del centro anziani al civico 40 e la contestuale realizzazione di minialloggi per anziani grazie alla ristrutturazione dell'immobile curata dall'amministrazione comunale. Punti che il direttore generale Lucchini ha assicurato essere stati recepiti in toto: «Se manca qualche dettaglio - ha detto - è perché eravamo in attesa di capire le indicazioni del nuovo piano sanitario regionale e di definire il budget per l'anno in corso, ma comunque il documento di programmazione è uno strumento elastico che può essere modificato in ogni momento a seconda delle necessità». La polemica si è innescata quando Angelo Fumagalli, capogruppo della Lega Nord, ha sostenuto che il Carroccio era pronto «a non approvare il documento di programmazione non per una questione personale nei confronti dei rappresentanti della Fondazione, ma perché l'assessore ha detto chiaramente che alcuni temi sono stati disattesi nell'operatività. E siccome siamo qui per portare avanti il programma del sindaco, se questo non viene soddisfatto non possiamo far finta di nulla». Parole che hanno innescato lo sdegno del consigliere Francesco Orsi (Pdl): «Perché portare in aula un argomento sul quale non c'è accordo? Significa prendere per i fondelli la gente: ma l'assessore cosa è lì a fare? Sono stomacato da questi episodi», concetti ripresi dal capogruppo Pdl Rudi Benelli «L'assessore chiarisca obiettivi e metodo che la Fondazione dovrebbe seguire e si scusi con i suoi rappresentanti per averli fatti venire in aula in queste condizioni». Alla fine si è votato per il ritiro dell'argomento, decisione passata con i voti di Lega e Pdl, esclusi i consiglieri Orsi e Ballabio che invece come Pd e Pmb avrebbero voluto approvare il documento. Paolo Pedrana (Dc) ha abbandonato l'aula.
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