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Giovedì 10 Febbraio 2011
Boe e pontili a Como
ecco le cartelle pazze
Cartelle pazze per darsene, pontili e boe nel lago. E il Consorzio del Lario finisce nell'occhio del ciclone. Decine di cittadini, proprietari o ex titolari di approdi e manufatti realizzati su area demaniale - le acque del lago - sono stati letteralmente bersagliati dalle cartelle esattoriali
«Di fronte all'emergenza inquinamento - commenta il responsabile lariano dell'associazione, Mauro Antonelli - si sono mosse quasi tutte le province. Non solo Milano, ma Brescia con le targhe alterne, Saronno con il limite di 30 all'ora e altri ancora. Mentre Como per il momento non ha fatto assolutamente nulla e non è accettabile». Gli ultimi dati rilevati dalla centralina dell'Arpa in viale Cattaneo, peraltro, non riservano buone notizie: martedì è stato registrato per il decimo giorno consecutivo in città un superamento della soglia di 50 microgrammi (sono stati rilevati 89 microgrammi per metro cubo) e il totale dall'inizio del 2011 è salito a 27 giornate (il tetto stabilito dall'Unione europea è di 35 sforamenti nell'arco di un anno). Sebbene l'aria sia sempre più irrespirabile, a Como non scatteranno blocchi del traffico (l'assessore comunale Diego Peverelli ha escluso questa possibilità) né, al momento, sono previste misure straordinarie. Ma il Codacons non ci sta: «Chiediamo un'ordinanza che obblighi i Comuni a istituire le targhe alterne se la centralina evidenzia dati oltre il limite per più di quattro giorni - spiega Antonelli - e preveda la possibilità di revocare questa misura solo se le concentrazioni di Pm10 restano sotto i 50 microgrammi per almeno tre giorni consecutivi. Le targhe alterne consentono una riduzione dello smog pari al 20% e non creano gravi problemi né ai cittadini né ai commercianti o ad altre categorie. Il blocco totale del traffico, invece, non ha senso se avviene una tantum e sul lungo periodo non sarebbe sostenibile, per questo non lo riteniamo opportuno». Secondo il numero uno del Codacons dev'essere la Provincia a farsi carico del problema e ad aprire un tavolo di confronto con tutti i sindaci del territorio, l'Arpa e le associazioni. Quella delle targhe alterne, comunque, non è l'unica proposta: «Chiediamo di ridurre di 20 chilometri orari i limiti di velocità in tutta la provincia. Dove il limite è 70, si scenda a 50, dov'è 50 si scenda a 30. Mentre in autostrada di fatto bisogna già limitarsi a 110 all'ora o anche meno, vista la presenza del cantiere per la terza corsia. Viaggiando a velocità più bassa si consuma meno carburante e si produce meno smog».
Il presidente della Regione, Roberto Formigoni, ieri ha annunciato interventi meno drastici: nuovi contributi ai Comuni che dimostrano di aver eseguito controlli sui mezzi inquinanti e sulle caldaie, la possibilità per tutti i cittadini dell'area critica (quindi compresa Como) di ottenere un bonus di 3mila euro l'anno da spendere per i mezzi pubblici in cambio delle rinuncia a un veicolo inquinante e la convocazione di un vertice con tutti i mobility manager lombardi.
Michele Sada
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