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Sabato 12 Febbraio 2011
Crisi, insegnanti e disciplina
Tutto congiura contro le gite
Le scuole comaschi superiori le aboliscono. Ad eccezione del Caio Plinio. A Como andare in gita con la classe non si usa più
Il liceo scientifico «Giovio» farà unicamente le gite in Italia. «Non andremo all'estero - spiega Antonio Martone, vice preside - il collegio dei docenti ha deliberato in tal senso, perché il ministero non riconosce la diaria. I ragazzi comunque hanno fatto e faranno stage all'estero. Si sono già svolte due vacanze studio in Spagna, con scambi culturali, per le classi quarte e quinte». «Noi faremo regolarmente le gite scolastiche - spiega Magda Zanon, preside del Caio Plinio - sia in Italia, che all'estero. Non c'è stata alcuna presa di posizione contraria, a differenza di quanto accaduto in altri istituti comaschi. Tra l'altro stiamo organizzando scambi culturali all'estero, in particolare in Francia, e stage di studio».
Nessuna gita anche al Pessina. «L'abolizione è stata decisa da tempo - racconta il dirigente Giuseppe Palmucci - la delibera è dell'inizio dell'anno. Il motivo è una protesta di ordine sindacale». Va un po' meglio alla Ripamonti dove nessuna delibera contraria è stata assunta, ma i problemi ci sono comunque. «Forse faremo una gita a Nizza per i 150 anni dell'unità di Italia - osserva Michele Trotta, collaboratore del preside - Il problema delle escursioni è di ordine economico. Molte classi non le faranno perché le famiglie sono in difficoltà. C'è la crisi e si sente. In altri casi i docenti non hanno acconsentito ad accompagnare i ragazzi. Forse una decina di classi su quaranta riusciranno ad andare in gita».
Diversa la situazione al Setificio dove solo le classi quinte faranno una gita di più giorni. «Ad eccezione dei progetti europei e delle classi quinte gli studenti faranno solo visite di un giorno - ribadisce la preside Anna Cornaggia - Sia per una questione economica, in quanto le famiglie fanno fatica a pagare le gite, sia perché durante le vacanze capita di tutto. I ragazzi tendono a fare quello che vogliono, a volte si portano da bere in camera e questo non va bene. Con le gite di un giorno, che possono essere a Milano o a Venezia, si vedono mostre o manifestazioni culturali e ben si assolve alla funzione di istruzione delle gite, che tra l'altro sono a basso impatto ambientale. Tendiamo ad andare vicino. Inoltre ai docenti nulla è riconosciuto durante le trasferte. Cosa diversa sono i progetti europei che prevedono scambi culturali e vengono effettuati con budget dell'Unione europea».
Amalia Barbara Di Bartolo
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