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Giovedì 17 Febbraio 2011
Furti nei garage nel Canturino
Arrestate 19 persone
I colpi erano stati messi a segno da un gruppo di moldavi nelle province di Monza, Pavia, Lecco, Bergamo, Novara e - appunto - Como, in particolare nelle vicinanze della città di Cantù, da lunedì al venerdì. Nel fine settimana, invece, la merce veniva smontata e spedita nell'Europa dell'Est
Sono state 19 le persone arrestate dai carabinieri della compagnia di Monza: sono tutti moldavi - che però si spacciavano come rumeni, ovvero comunitari, per evitare guai con la legge sull'immigrazione clandestina - di età compresa tra i 19 e i 44 anni, molti dei quali con precedenti specifici per furto.
L'indagine dei militari, in realtà, era partita sette mesi fa, quando alla fine del mese di luglio c'era stata una rapina in villa a Inzago, in provincia di Milano. La successiva inchiesta aveva portato ad alcuni arresti, ma soprattutto a capire che c'erano altre persone coinvolte in un giro di furti e di ricettazione.
I carabinieri hanno così effettuato una serie di verifiche che riguardavano vari furti avvenuti a Milano, ma anche nelle province di Monza, Pavia, Lecco, Bergamo, Novara e - appunto - Como, in particolare nelle vicinanze della città di Cantù.
L'attività dei moldavi, consisteva nello svaligiare appartamenti, garage, esercizi commerciali, agendo in squadre formate da tre o quattro elementi a bordo di furgoni. I gruppi si portavano sull'obiettivo tra le sei e le otto di sera, mescolandosi con i pendolari nella fase del rientro all'ora di punta. Fatto il “lavoro”, attendevano le prime luci del giorno per mimetizzarsi nuovamente nel traffico del mattino. Nel frattempo dormivano nei campi, avvolti in sacchi a pelo. Il fatto che, per esempio, fosse dicembre e le temperature fossero sotto lo zero, non li faceva desistere dai loro piani. Questo avveniva dal lunedì al venerdì. Il sabato e la domenica erano i giorni dedicati a smontare la refurtiva (avevano una predilezione per biciclette da corsa e motociclette, soprattutto Ktm, Bmw e Harley Davidson) pezzo per pezzo, in modo da stiparla su altri furgoni guidati da altri immigrati e diretti in Europa orientale, l'unico canale di ricettazione della merce.
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