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Sabato 19 Febbraio 2011
Artigiani, per il 73%
la ripresa non c'è
Rivolta anti tasse a Como. Confartigianato in pochi giorni ha raccolto mille firme contro fisco e burocrazia. "Le daremo ai parlamentari", dicono gli artigiani che faticano molto più del previsto ad uscire dalla fase di stallo
Nel clima di difficoltà generale, qualche segnale positivo arriva dalle imprese del settore metalmeccanico che sembra essere avviato verso un recupero di ordini e fatturato.
La situazione del legno arredo resta la più delicata secondo il termometro di Confartigianato che rappresenta circa tremila imprese del settore. Perdura la diminuzione dei numeri dovuta alla contrazione dei consumi per la crisi, accentuata dalla concorrenza sleale dei laboratori cinesi che imbottiscono i divani alla metà dei costi, ma pure delle scelte di delocalizzazione fatte dalle delle grandi imprese per cui molti artigiani del legno lavorano. E su questo punto il presidente Galimberi non ha mancato di lanciare qualche accusa anche al sistema. «Alla guardia di finanza e alle istituzioni chiediamo maggiori controlli, ma se questi laboratori clandestini aumentano è perché qualcuno, anche sul territorio, fornisce loro il lavoro sottraendolo alle imprese regolari».
Capitolo delicato anche quello che riguarda le costruzioni, circa il 30% dei seimila iscritti. Nel settore vige l'incertezza assoluta: la crisi è stagnante ma si assiste anche a discreti segnali di ripresa da parte di alcune aziende che hanno investito nella qualità e ora raccolgono i frutti.
«È un discorso che vale per tutti - ha concluso il presidente - chi ha avuto il coraggio di non fermarsi e ha approfittato della crisi per innovare i processi e i prodotti fa meno fatica a rispondere alle richieste di un mercato che cambia sempre più velocemente».
Elvira Conca
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