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Lunedì 21 Febbraio 2011
Droga, giovani nei guai
per coltivazioni hi-tech
Ragazzi insospettabili sotto inchiesta. Compravano semi di canapa su Internet. Decine di perquisizioni. La droga era nascosta nei pacchetti di Lucky Strike o contenuta nei vasetti degli omogeneizzati Mellin
Oltre venti perquisizioni, a cui hanno fatto seguito altri accertamenti e altri blitz, centinaia di semi sequestrati, almeno tre persone mandate a giudizio in aula e due che hanno già scelto la via del patteggiamento. Sono i numeri di un'inchiesta coordinata dalla procura di Como (pm Daniela Meliota) partita da una costola di una maxi operazione dei carabinieri di Bolzano.
Tutto nasce nel marzo 2008 quando l'attenzione degli inquirenti si concentra su una serie di siti internet dai nomi neppure troppo criptici: mariuana.it, semini.it, lampadecoltivazione.it e via discorrendo. Siti web il cui responsabile, tale Matteo Filla, laureato in fisica, esperto di elettronica e titolare di una regolare licenza per l'e-commerce, finì sotto inchiesta per istigazione all'uso di stupefacenti. Nel corso dell'inchiesta i carabinieri hanno acquisito un interminabile elenco di clienti che, nel corso degli anni, hanno contattato e fatto acquisti sui siti finiti nel mirino. Alla fine gli acquirenti identificati sono stati 2492, in tutta Italia. Gli atti dell'inchiesta vengono spediti ovunque, e una tranche è arrivata anche in procura a Como.
Nella rete dei carabinieri dell'aliquota operativa di via Borgovico sono finiti i clienti lariani, quando erano identificabili, oppure i titolari delle linee internet da cui provenivano i contatti con i siti presi di mira nell'inchiesta. Le perquisizioni hanno portato a diversi sequestri, tra cui un centinaio di grammi di smini di marijuana contenuti in un vasetto di omogeneizzati e altrettanti in un pacchetto di sigarette Lucky Strike. Ma non solo, ovviamente.
In almeno sei occasioni l'avviso di garanzia è stato notificato a persone ignare del giro, spesso i genitori dei ragazzi che si erano collegati con gli indirizzi web in cui acquistare semi di canapa e tutto l'occorrente per la loro coltivazione o, in un'occasione, anche la nonna di uno di questi (la loro posizione è stata poi archiviata).
L'inchiesta lariana, proprio in questi mesi, ha cominciato a partorire i primi provvedimenti: due giovani insospettabili residenti in città, Matteo Dotti, 21 anni, e Stefano Pedretti, 20 anni, hanno chiesto di poter patteggiare la pena (si attende la decisione del giudice). Massimiliano Re, 41enne di Ponte Lambro domiciliato a Merone, Rudy Necchi, 21 anni, e Simone Silanesu, 19 anni, entrambi di Dongo hanno invece ricevuto il decreto di giudizio immediato con l'accusa di aver acquistato cannabis on line, per poi coltivarla. Finiranno davanti al giudice, nei prossimi mesi. Ma l'elenco rischia di essere decisamente più lungo.
P. Mor.
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