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Martedì 22 Febbraio 2011
Traguardo del mezzo secolo
per la Stamperia nata all'osteria
Guardare avanti, credere nei propri obiettivi e mai voltarsi. Parole che hanno fatto della Stamperia di Parè, da sempre gestita dalla famiglia Bernaschina, un'azienda storica per l'economia del territorio.
Una realtà produttiva che ogni giorno produce dai 500 ai 600 metri di tessuto in stampa a tavolo, a cui si sommano i 300 metri dell'innovativa ink jet. Un team di professionisti, 20 in tutto, che lavorano sui macchinari più moderni per garantire il massimo risultato ad ogni ordinativo.
«E' davvero complesso lavorare in questi anni - commenta Carlo Bernaschina, presidente della società - tutti pretendono l'impossibile e con tempi assai ristretti. E' una caccia senza sosta alla perfezione, quasi a voler giustificare il prezzo finale del prodotto, difficile stare al passo con i tempi, ma non ci scoraggiamo e continuiamo a servire i clienti più importanti. Una fatica sopportabile, a parte tutto, che ci ha fatto specializzare in stampe esclusive e molto particolari, l'unica strada da percorrere, per non incorrere in una concorrenza che gioca la battaglia finale sul prezzo. La crisi economica di questi ultimi tempi non ci ha scoraggiato e, seppur fra tante difficoltà, riusciamo ancora a far fronte ad ogni esigenza».
Da operai ad imprenditori un'evoluzione che in molti hanno fatto nel cammino generazionale.
«Abbiamo superato periodi peggiori - continua Bernaschina - ricordo gli inizi, quel progetto di realizzare una struttura complessa, soldi pochi, idee tante, progetti ancora di più e speranze senza limiti». «Solo queste aspirazioni ci hanno permesso di volare alto e creare "all'osteria" la struttura dell'azienda. Era il 1960, con mio fratello Danilo e con "il Somaini" ci siamo accordati e, con sacrifici non indifferenti, ci siamo messi all'opera. Un'impresa riuscita e, ancora oggi, riuscita al meglio».
Che cosa rimpiange del passato? «I principi e gli obiettivi con cui si lavorava, la serietà di chi incontravamo. Non solo una politica del profitto, ma di valorizzazione del fattore umano, peculiarità che ora non esistono più». A fare il resto lo spirito giovane e all'avanguardia della famiglia Bernaschina aperta ad ogni nuova esperienza e politica aziendale.
A. Aug.
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