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Mercoledì 23 Febbraio 2011
Abbaiava troppo:
cagnolina avvelenata
Lenno: sicuramente a qualcuno dava fastidio ie ha scelto il modo più barbaro (oltre che illegale) per risolvere il problema: ha gettato un boccone avvelenato alla bestiola di 8 mesi, una cucciolona che abitava nel giardino di una villetta, e l'animale è morto dopo alcune ore di terribile agonia
I proprietari del cane, che hanno fatto di tutto per tentare di salvarla portandola da un veterinario, hanno segnalato quanto accaduto ai carabinieri della caserma di Lenno: secondo i militari negli ultimi mesi non si erano verificati fatti di questo genere, ma in passato uccisioni di cani e gatti si erano purtroppo registrati sul Lario e nelle valli.
«Era una cagnolina vispa e che stavamo ancora educando - racconta Daniela Passarella, la proprietaria - Non stava fuori la notte nel giardino e le stavamo insegnando a fare la "guardia" senza abbaiare a chiunque passasse in strada ma l'altro giorno qualcuno, dopo le 17,15, le ha gettato un boccone avvelenato». Il tutto è avvenuto in un brevissimo lasso di tempo, la cagnolina è rimasta sola al massimo mezz'ora, il tempo sufficiente al malintenzionato di colpire.
«L'abbiamo portata dal veterinario - conclude amareggiata Daniela - ma non ha potuto fare niente per lei, alle 15 del giorno seguente è morta: nel boccone le avevano messo un potente topicida, il dicumarolo».
"Uccisione di animali", per crudeltà o senza necessità, oltre che essere un fatto assolutamente disdicevole, è un reato che il codice penale italiano punisce con la reclusione da tre a diciotto mesi.
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