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Venerdì 25 Febbraio 2011
Profughi in arrivo?
La Caritas è pronta
Dagli enti locali nessuna ospitalità per gli uomini in fuga dal Nord Africa. Ci penseranno le parrocchie. Non c'è posto a Como per i profughi dall'area del Mediterraneo, dalla Tunisia, dall'Egitto, dalla Libia e da altri Paesi in rivolta.
La parola alla Caritas: «Noi eravamo già in allerta e poche ore fa, la Caritas nazionale ci ha avvertiti di prepararci»: dice Roberto Bernasconi, direttore della Caritas diocesana che ha informato il Vescovo, Diego Coletti, della probabile emergenza in arrivo. Il Vescovo ne ha parlato nel Consiglio episcopale, ieri mattina, per sensibilizzare tutte le parrocchie. «Parrocchie in prima linea - dice Bernasconi - in caso di necessità, chi ha strutture, aiuti, disponibilità non si tirerà certo indietro. Stiamo facendo una ricognizione. In tanti anni, abbiamo acquisito esperienza, è dalla metà degli anni '80 che ci confrontiamo con emergenze migranti. La prima, i boat peoples, i vietnamiti, eravamo all'anno zero, ci siamo organizzati». Allora, le famiglie avevano aperto le porte. Possibilità di collaborazione con gli enti pubblici? «Ho parlato con il Questore, Massimo Maria Mazza: finora non ha segnalazioni di movimenti verso le nostre aree, ma per una collaborazione, in generale, con le istituzioni, la Caritas è aperta», prosegue Bernasconi. Per ipotesi, una collaborazione con il Comune? «Intendo parlare con i dirigenti dei servizi sociali. Ma sono decisioni politiche quelle sulla disponibilità di strutture per l'accoglienza» e il direttore Caritas si sofferma sull'esistenza di edifici che potrebbero essere disponibili, anche alla luce di quanto sta avvenendo in altre città, che hanno individuato caserme, come Milano e delle dichiarazioni dell'assessore regionale alla Protezione Civile, Romano La Russa, sull'uso delle strutture del territorio per eventuali emergenze. «Penso all'ex dormitorio di Via Sacco e Vanzetti a Prestino - è l'indicazione di Bernasconi - è una struttura da 60 posti letto, camere con bagno, sala mensa, sala giochi, servizi. Sono convinto che Croce Rossa, Alpini, Protezione Civile non direbbero di no per l'assistenza ai profughi con noi. La generosità dei volontari comaschi è ben conosciuta». L'ex dormitorio è vuoto, era costato 850.000 euro, è in attesa di un destino. Altri luoghi per maxi emergenze? «La caserma De Cristoforis o uno stabile appartato sull'area dell'ex ospedale Sant'Anna - conclude Bernasconi - la Caritas si attiva per le strutture parrocchiali, rispetta le istituzioni e le loro decisioni, ma è inevitabile il pensiero per strutture civili che potrebbero essere attrezzate, sotto il segno della solidarietà e della sussidiarietà».
Maria Castelli
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