Valbrona: fingono il furto
dell'escavatore per venderlo
Da un macchinario ritrovato privo di targhette identificative in un campo, sono iniziate le indagini che hanno portato alla denuncia di tre persone, un imprenditore edile di Bellano e due giovani erbesi, accusati di simulazione di reato, ricettazione e riciclaggio
Il piano posto in essere dal trio e che è stato ricostruito dagli inquirenti era il seguente: l'imprenditore bellanese, di 45 anni, aveva preso a noleggio l'escavatore, un Volvo del valore di 80mila euro, da un'azienda con sede a Trezzano sul Naviglio per alcuni lavori di sbancamento da effettuare in un cantiere edile privato ad Albese con Cassano. Una notte il mezzo era però stato rubato, o meglio l'imprenditore aveva sporto ai carabinieri la denuncia di furto: in realtà lo aveva semplicemente trasferito prima in provincia di Lecco e poi in un campo a Valbrona in attesa di essere venduto all'estero grazie all'intermediazione di due giovani, un ventiseienne di Erba e un venticinquenne di Canzo, entrambi con precedenti penali.
Le indagini dei carabinieri hanno permesso di risalire a tutti questi passaggi e i militari sono quindi intervenuti quando l'escavatore stava per essere materialmente trasferito in un magazzino a Chioggia, in provincia di Venezia, da dove sarebbe poi stato caricato su un container di una nave con destinazione la Siria. Il mezzo, un Volvo che nuovo vale 80mila euro, ha invece fatto ritorno al noleggiatore di Trezzano sul Naviglio mentre sono scattate le denunce penali nei confronti dei tre protagonisti della vicenda. All'imprendiotre di Bellano viene contestata la simulazione di reato (il finto furto dell'escavatore) e poi, in concorso, il riciclaggio e la ricettazione, gli altri reati per i quali i militari di Asso hanno denunciato i due giovani erbesi.
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