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Mercoledì 02 Marzo 2011
Cabiate, un'altra casa svaligiata:
"Abbiamo paura, tutelateci di più"
"A Cabiate ci sentiamo troppo esposti: il furto fatto a casa mia - racconta Liliana Caldarini - è solo l'ultimo in ordine cronologico, ma altri colpi o anche solo dei tentativi nei giorni scorsi sono stati messi a segno in altre zone. Parlo anche a nome degli altri: basta, così non si può più andare avanti"
Per fortuna la madre - Liliana Caldarini - può raccontare una storia diversa. «Sono arrabbiata e ancora sconvolta - dichiara - perché siamo stufi di vivere situazioni così scioccanti come se fossero diventate la normalità. A Cabiate ci sentiamo troppo esposti: il furto fatto a casa mia, sabato tra le 22 e le 23 è solo l'ultimo in ordine cronologico, ma altri colpi o anche solo dei tentativi nei giorni scorsi sono stati messi a segno in via Meucci, in via Gramsci e in via La Pira. Basta: così non si può più andare avanti. Bisogna che le istituzioni o le forze dell'ordine facciano qualcosa per tutelarci maggiormente». Una sensazione di insicurezza e paura che si alimenta non solo con gli episodi dei furti nelle abitazioni private, ma anche con la rapina a mano armata di settimana scorsa all'alimentari Ornaghi di via Matteotti oppure gli assalti ai bar di viale Repubblica, e non solo, dove le vetrine sono state sfondate a colpi di piccone o con le auto ariete per portare vie le slot machine o le macchinette cambia soldi. Episodi che, alla gente, fanno paura diffondendo un clima pesante in paese: nessuno si sente più tranquillo, nemmeno a casa propria.
«Nella sfortuna, ci è andata bene - prosegue - perché mio figlio che ha 15 anni è stato abbastanza acuto da notare dei sassi in cortile e dei mobili spostati in garage che l'hanno messo in allarme. Si è subito allontanato dalla casa e ci ha chiamato perché noi eravamo a Milano, lo abbiamo mandato dal vicino che effettivamente ha verificato che c'era stato un furto nella nostra abitazione e quindi abbiamo chiamato i carabinieri. Mio figlio è choccato: fa fatica a dormire e non vuole più restare a casa da solo». La signora Liliana si sentiva al sicuro «perché abbiamo un cane di grossa taglia che ho sempre considerato un ottimo deterrente e invece devono aver fatto qualcosa anche a lui perché aveva un atteggiamento strano, poco reattivo e molto impaurito. Forse ci hanno curato perché ripensando a sabato sera mi è venuto in mente che in fondo alla nostra strada c'era una macchina ferma con i fari accesi. Voglio far sentire la mia voce, che è quella di tanti altri amici e conoscenti che hanno già subito furti, per dire che così non si può più andare avanti e che una soluzione va assolutamente trovata».
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