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Mercoledì 02 Marzo 2011
Multe anche ai disabili
con auto nei posti blu
Comune di Como inflessibile: la Cassazione è chiara, devono pagare anche loro. Ma partono i ricorsi al giudice: attesa per fine mese la prima sentenza
«Occhio di riguardo ed ampi margini di tolleranza sono applicati da Csu e quasi per niente, dai vigili», ha fatto presente l'accompagnatore di un anziano con gravi difficoltà di movimento e proprio in questi giorni, la materia è stata trattata in un corso d'aggiornamento di vigili dipendenti comunali e vigili dipendenti da Como Servizi Urbani, società comunale ed Asf, Azienda pubblica di trasporto, che gestiscono parcheggi in concessione comunale. L'unico obbligo del Codice della Strada per i Comuni: riservare un parcheggio per i disabili, con il simbolo e il cartello, ogni 50 posti o frazione di 50 posti, ma diversi Comuni hanno disposto che il disabile non deve pagare se trova occupato il parcheggio riservato. E associazioni di disabili presentano comunicazioni dell'aprile 2005 e del febbraio 2006 con le quali il ministero dei trasporti, in sostanza, dice che «se un disabile trova un posto riservato, ha diritto ad occuparne gratuitamente uno diverso. Non si ritiene di dover far pagare al disabile la tariffa quando utilizza uno stallo diverso, di per sé più scomodo e che quindi rende pericolosa l'entrata e l'uscita dal veicolo». Ma l'accompagnatore potrebbe invece avere agilità di manovra, è un'obiezione. Secondo: un conto è la sosta nelle strisce blu per carico e scarico, la sosta per motivi urgenti e contingenti, limitata nel tempo. Ma è stato notato che auto con il contrassegno per disabili parcheggiano costantemente dalla mattina al tardo pomeriggio nelle strisce blu senza pagare il ticket e non c'è una disposizione che lo consenta: se il consiglio comunale o la giunta deliberasse per il parcheggio gratuito, il Comando non esiterebbe ad applicare il provvedimento. Per ora, si limita ad esaminare caso per caso di tempi superati o di sosta gratuita. Prima l'umanità e poi la norma o viceversa? E' la domanda dibattuta.
Maria Castelli
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