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Giovedì 03 Marzo 2011
Fugge saltando dal balcone
Ladri fermati dalla polizia
Due stranieri sono finiti in manette l'altra sera in via Salita Cappuccini con l'accusa di tentato furto. Li ha bloccati la volante della polizia, dopo un drammatico tentativo di introdursi in un appartamento di una giovane coppia, mamma e papà di una bimba nata da appena tre giorni, e per questo spaventatissimi
L'episodio risale alle 21 circa quando il padre, mentre era in cucina con la moglie che stava allattando al seno, ha sentito un rumore provenire da un'altra stanza della casa. Oltre la porta finestra del balcone ha intravisto distintamente la sagoma di un uomo che, avendo capito di essere stato scoperto, è saltato di sotto atterrando illeso dopo un incredibile "volo" di sei metri dal secondo piano. La volante della polizia non era lontana e due minuti più tardi i lampeggianti blu della pattuglia illuminavano già le facce di due ragazzotti, bloccati più in basso, all'inizio della strada, sul prato che corre accanto alla massicciata ferroviaria. Vicino a loro, in mezzo all'erba, c'erano un lungo cacciavite - 37 centimetri - e un paio di guanti di lana rossi e neri.
I due giovani erano entrambi di nazionalità albanese, uno minorenne e uno maggiorenne, tale Mirgen Prenga, in possesso di un passaporto ma non di permesso di soggiorno. Dopo averli fatti salire in auto la polizia li ha portati ai piedi della palazzina in cui si era consumato il tentativo di furto. Gli agenti sono stati bravi a identificare tracce compatibili con la suola delle calzature di Prenga, scarpe da ginnastica con una impronta caratteristica e inconfondibile, rintracciata sopra una cassetta del gas in metallo posizionata, a livello del suolo, sotto la parete del condominio. Da qui si diparte il lungo tubo della grondaia, sul quale sono state ritrovate ulteriori impronte. Nel successivo sopralluogo sul balcone del secondo piano, i poliziotti - raggiunti successivamente anche dai colleghi della scientifica - hanno rilevato le tracce del tentativo di scasso, impresse sulle ante della porta finestra. Avevano la stessa forma piatta ed esagonale della punta del cacciavite, al quale sono risultate perfettamente sovrapponibili.
Zero impronte digitali, visto che il giovane albanese indossava probabilmente un paio di guanti proprio per evitare di lasciare segni che lo rendessero identificabile. Il risultato finale è il processo di ieri mattina: al termine del quale (giudice Vittorio Anghileri), Mirgen Prenga è stato condannato a un anno di carcere, mentre il suo compagno minorenne è stato denunciato e dirottato verso il tribunale dei minori. Il sospetto della polizia è che entrambi fossero arrivati nel pomeriggio da Milano (uno dei due conservava ancora un biglietto delle Nord acquistato nel pomeriggio) con l'obiettivo di trascorrere una serata tutta dedicata ai furti di casa.
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