Homepage / Como città
Giovedì 03 Marzo 2011
"Gas, l'effetto Gheddafi
sulla bolletta di luglio"
La previsione di un super esperto di gas, il manager milanese Enrico Grigesi, dall'aprile scorso amministratore delegato di Acsm Agam, la multiutily lariano-monzese nata nel 2009 con l'operazione di fusione per incorporazione delle municipalizzate di Como e Monza.
La previsione di un super esperto di gas, il manager milanese Enrico Grigesi, dall'aprile scorso amministratore delegato di Acsm Agam, la multiutily lariano-monzese nata nel 2009 con l'operazione di fusione per incorporazione delle municipalizzate di Como e Monza. Alle spalle una lunga carriera in Eni, alla guida della joint venture con Gazpron che ha costruito e gestisce il gasdotto che collega la Russia alla Turchia e, prima dell'arrivo a Como, della Cea Centrex Italia, la società che commercializza il gas russo in Italia.
Dunque l'allarme degli imprenditori e dei consumatori è giustificato?
L'allarme è giustificato, gli aumenti no. Mi spiego: la crisi libica non sta causando reali problemi di approvvigionamento all'Italia. Le importazioni dal paese Nordafricano rappresentano solo il 10% del totale. Si tratta più o meno di otto milioni di metri cubi di gas a fronte di un fabbisogno di 80 milioni. Oggi le maggiori importazioni provengono dalla Federazione Russa. Tra l'altro, con le scorte l'Italia potrebbe tranquillamente stare un anno senza importare gas dall'estero.
E allora perché gli aumenti?
Perché il prezzo del gas è legato a quello dei prodotti petroliferi ed è su questo fronte che in queste settimane si registrano le tensioni maggiori anche se non direttamente legate alla situazione libica. Anche in questo caso in Italia attualmente non esiste un problema di volumi, la diminuzione della produzione in Libia viene compensata dall'aumento in Arabia Saudita. Detto questo la vera questione è che l'Italia dipende troppo dal gas per il suo fabbisogno di energia. Nessun paese europeo è nella stessa situazione. Dopo il no al nucleare e al carbone e fatta salva la piccola quota di energia idroelettrica, per il resto le centrali sono alimentate con idrocarburi.
In che percentuale sono previsti gli incrementi di prezzo?
Troppo presto per dirlo anche perché non sono certo i distributori come Acsm Agam a stabilire il prezzo del gas ma è compito dell'Autority. L'unica cosa che posso ragionevolmente prevedere è un incremento nel terzo trimestre 2011, a luglio come detto. La bolletta del gas di aprile ancora non risentirà delle tensioni internazionali.
Per le imprese una brutto colpo, il costo dell'energia è sempre una delle voci più importanti nei bilanci...
Lo so e purtroppo, rispetto al consumatore domestico, l'impresa può agire limitamente sul fronte del risparmio energetico. Oggi poi gli imprenditori su questo fronte sono molto sensibili e là dove possono fare economia la fanno. La vera risposta alle difficoltà delle imprese sarebbe un'azione decisa per diminuire il peso fiscale sul prezzo finale dell'energia. Un tassa aggiuntiva che pagano anche gli utenti domestici.
La distribuzione del gas rappresenta il core business di Acsm Agam, nel prossimo futuro lo scenario potrebbe cambiare?
La distribuzione del gas è una componente importate e stabile del nostro fatturato, nel 2010 abbiamo incrementato i volumi. In questo momento siamo impegnati nelle gare per il rinnovo delle concessioni della distribuzione a Como, Cantù e Monza. E' evidente che per noi questo resta un asset strategico e un esito negativo delle gare vorrebbe dire rivedere alcune strategie.
Elvira Conca
© RIPRODUZIONE RISERVATA