Due chilometri di grotte
scoperti sotto il San Primo
L'eccezionale scoperta degli speleologi di Erba: se i cunicoli dovessero essere in comunicazione con quelli scoperti sul Pian del Tivano, ci si troverebbe di fronte a uno dei più grandi complessi di grotte d'Europa
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L'ingresso si apre sul monte San Primo a 1.600 metri di altitudine. La strettoia iniziale apre a due gallerie più larghe percorribili tranquillamente con zaino in spalla: una è rivolta ad est, l'altra a ovest. Quest'ultima, dopo un centinaio di metri, dà accesso a una serie di pozzi sempre più profondi e larghi, intervallati da saltini e passaggi. "Mi rendo conto che è difficile da capire, così come da spiegare - dice Citterio - spesso nel nostro campo la bellezza delle immagini trasmette più di molte parole».
Dall'ultimo pozzo, continua il presidente dello Speleo Club, partono due gallerie: una risale verso est, l'altra conduce al salone "Susan Boyler": «Si tratta del più grande ambiente ipogeo che sia mai stato esplorato nei dintorni, senza dubbio uno dei più vasti d'Italia. I tre lati misurano 80, 50 e 40 metri». Ma le grotte saranno mai aperte al pubblico, come il Buco del Piombo? «Difficile dirlo. Al momento è impossibile, sono visitabili solo da esploratori con un po' di esperienza alle spalle. In futuro, quando avremo mappato l'intera struttura, perché no».
(foto di Emanuele Citterio)
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Le grotte sotto il San Primo
Grotte sotto il San Primo: spuntano nuove meraviglie