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Sabato 05 Marzo 2011
Tribunale, persi 150mila euro
E la convenzione non esiste
La proposta di far pagare i dipendenti ferma in Comune da tre anni. I 200 posti auto dell'autosilo di via Auguadri utilizzati gratuitamente dai dipendenti del palazzo di giustizia a Como, si trovano in un groviglio di carte.
Ma andiamo con ordine. La storia inizia una ventina d'anni fa con l'ampliamento del parcheggio che viene portato da 8 a 11 piani: il ministero della Giustizia si accolla la quasi totalità della spesa (5 miliardi di lire) e da lì si fa risalire la concessione dei posti. Nel 2001 il tribunale propone a Palazzo Cernezzi (c'era ancora il sindaco Alberto Botta) uno schema di convenzione per regolamentare i rapporti (gratuità dei posti, ma un contributo per la gestione) che, però, non è mai stato formalizzato. In pratica non esiste. Di fatto, però, il ministero versa al Comune circa 30mila euro l'anno come contributo per spese per elettricità, pulizia, vigilanza per i 150 posti (nulla per i 50 dei magistrati). Nel 2008 le cose cambiano. E lo stesso ministero scrive al Comune dicendo di non voler riconoscere gli oneri relativi ai 150 posti per gli anni 2005, 2006 e 2007 per un totale di circa 90mila euro, ma nel caso solo per i 50 posti dei magistrati. L'allora ragioniere capo, Angela Bertuzzi, predispone un atto di indirizzo di giunta portato dall'allora assessore al Bilancio Alessandro Colombo (revocato nel 2009) nel quale fa presente la situazione e propone di incassare dal ministero il contributo per i 50 posti per i magistrati (in pratica 10mila euro l'anno contro i 30mila) e di «avviare una trattativa a livello locale con tribunale per sottoscrivere una convenzione per prevedere il pagamento di tariffe agevolate». La proposta, però, da quanto si apprende, è rimasta nei cassetti comunali fino ad oggi (la Bertuzzi è andata in pensione e Colombo non è più in giunta dal 2009). L'assessore alla Viabilità Stefano Molinari ieri ha passato la giornata a mettere insieme i pezzi del puzzle, che resta incompleto. «Fino al 2005- spiega - il ministero ha pagato i 30mila euro l'anno, poi da allora la quota di un terzo. Io ho preso in visione i documenti oggi e le convenzioni non ci sono. A questo punto bisogna vedere di dar seguito a quell'indirizzo della giunta: contatterò il tribunale per capire che soluzione si può trovare. In che termini lo verificheremo». Resta da capire come mai il Comune non abbia dato seguito alla proposta che prevedeva una tariffa, anche se agevolata, per i 150 posti auto e si sia invece limitato ad incassare un terzo del canone (non è chiaro nemmeno chi l'abbia stabilito).Facendo qualche conto il Comune dal 2005 a oggi ha perso 150mila euro. E di convenzioni non c'è traccia.
Gisella Roncoroni
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