"Cantù: si all'autobus gratis
se a pagare è il Comune"

L'amministratore delegato di Asf Autolinee Annarita Polacchini: servono scelte condivise e un tavolo di confronto. Da risolvere anche il problema del capolinea. Problemi con le scuole, l'autonomia ha portato a orari stravolti

CANTU' - «Biglietto urbano gratis. L'assessore Simone Molteni è disposto a cambiare il trasporto urbano? O quantomeno a ridiscuterlo? Non chiedo di meglio. Naturalmente tutte le parti interessate si siedono attorno a un tavolo. Si avvia il confronto. E ciascuno svolge appieno il proprio ruolo. Nel rispetto delle istituzioni, delle autonomie scolastiche, dell'utenza, dei contratti. Perché il biglietto gratuito va bene. Ma qualcuno comunque deve pagare. Perché altrimenti oggi Cantù, domani Como, Menaggio e ancora altri Comuni. Asf, addio bilancio. A Cantù dunque si compiano delle scelte, anche coraggiose, da tradurre in realtà». Con queste parole Annarita Polacchini, amministratore delegato dell'azienda di trasporto pubblico, sgombra il campo dagli equivoci.
«Il punto di partenza - sottolinea l'amministratore delegato -  è costituito dai tagli che calano drasticamente sui trasporti pubblici per effetto delle cesoie imposte dalla Finanziaria. Tagli cui si accompagnano aumenti di tariffe. Ma questo vale solo in parte per il trasporto urbano di Cantù. Qui tagli non ce ne sono stati. E' aumentato il biglietto, questo sì, ma qui come altrove».
Dunque che fare? «Inizierei col dire - suggerisce Annarita Polacchini - che nel complesso questo servizio pubblico di trasporti non è poi così malmesso. Però si può far meglio. Molto meglio, questo sì. Noi di Asf siamo a disposizione. Possiamo essere buoni conducenti del cambiamento, ma alcune scelte non competono a noi. A Cantù, per esempio, ci è stato detto che verrà trasferito il mercato per riposizionare il capolinea degli autobus. Quello di piazza Parini non è un capolinea degno di tale nome. Se però il mercato non si sposta - e non spetta a me entrare nel merito di scelte del consiglio comunale - Asf non può che attendere. Con quali conseguenze sono sotto gli occhi di tutti. Ad inizio dell'anno scolastico abbiamo poi subito un vero e proprio sconvolgimento degli orari delle lezioni. Le scelte, assolutamente legittime in virtù dell'autonomia scolastica, devono però essere prese con largo anticipo, perché Asf non può adeguare dall'oggi al domani cambiamenti di orari per 420 autisti».
«In tutto questo - sottolinea l'amministratore delegato di Asf Autolinee - non c'è alcuna volontà di scaricare su altri eventuali responsabilità di problemi e disservizi.C'è solo la richiesta di un confronto in tempi brevi. Si tratta di far fronte all'immediato e, soprattutto, c'è la richiesta di un piano a medio-lungo termine per la gestione dell'area urbana. Quando si tratta di investimenti ingenti serve un programma decennale, o che vada anche oltre.Questo si fa in altre nazioni evolute. Di questo io non ho trovato traccia in oltre tre anni di mia presenza sul territorio lariano. Se sapremo mettere in campo strumenti di questo tipo tracceremo gli strumenti essenziali di uno sviluppo ordinato. Altrimenti la situazione non potrà certo migliorare. Anzi».
Si scaldano insomma i motori per razionalizzare, riorganizzare, rendere migliore il servizio di trasporto pubblico.Ma la sensazione è che sia quasi una partita a poker in cui è sempre più difficile il bluff. Perché la situazione è sotto gli occhi di tutti.
Se questo è il quadro generale ci sono poi alcune specificità, su cui l'amministratore delegato Polacchini non intende sorvolare. «Ho letto dalle pagine del vostro giornale - sottolinea - della richiesta del presidente dell'Auser Acquarone, ferma da mesi e relativa alla possibilità di far viaggiare gratis i pensionati canturini.Anche questa è la miglior riprova che le tariffe non sono di nostra competenza. Perché sono venuta a conoscenza solo ora di quanto l'Auser chiede. Nessuno me ne aveva mai parlato».
Poi le lamentele del sindacato per la mancata consultazione. «In realtà - conclude l'Ad - vi sono stati tempestivi incontri proprio sull'ipotesi di razionalizzazione provinciale del servizio di trasporto pubblico. I tagli alle risorse sono una realtà, ma l'azienda ha preservato i servizi primari e soprattutto i posti di lavoro. Vogliamo provare a fare meglio? Solo facendo ciascuno la propria parte potremo, nonostante tutto, cambiare marcia».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Documenti allegati
Eco di Bergamo Cantù: deserto sui bus