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Venerdì 11 Marzo 2011
I profughi a Capiago Intimiano:
in Comune assemblea "rovente"
L'iniziativa promossa dal sindaco Frigerio in prima linea sul fronte dei no - La Lega Nord si schiera contro il prefetto per la scelta di un edificio posto in zona densamente abitata
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La Lega Nord, intanto ribadisce di essere dalla parte del suo ministro dell'Interno Roberto Maroni. Contesta però senza mezzi termini la scelta di Michele Tortora, prefetto di Como, di individuare l'ex caserma della guardia di finanza di Intimiano come possibile centro provinciale per i profughi in arrivo dalla Libia. Troppi, per il Carroccio, i cento rifugiati previsti - nel caso si dovesse soddisfare la richiesta di aiuti umanitari nel comasco - per gli stabili di proprietà statale nel centro di Intimiano. Così, per questa sera, nell'assemblea pubblica convocata d'urgenza dal sindaco Carlo Andrea Frigerio (lista civica Progetto Insieme Capiago Intimiano) la minoranza consiliare leghista, a nome della sezione locale del Carroccio, anticipa di lanciare la proposta di una consultazione popolare con raccolta firme.
«Nessuno è contro il ministro Maroni - dice l'onorevole Nicola Molteni, Lega Nord, autore di una nota indirizzata l'altro giorno alla segreteria del ministro - sondare le possibilità è giusto, e l'operato di Maroni va elogiato. Quello che io contesto, è la scelta dell'individuazione della struttura da parte del prefetto di Como». L'onorevole Nicola Molteni aveva ricordato i motivi nel suo intervento di mercoledì: «L'ex caserma, per la sua particolare ubicazione, è collocata in centro paese. E risulta circondata da case condomini, villette».
L'idea che il centro di accoglienza possa diventare realtà fa storcere il naso a molti leghisti. Capiago Intimiano è un serbatoio di centinaia di elettori della Lega Nord. L'altroieri sera, la sezione locale si è ritrovata per decidere una linea comune. «Nell'assemblea pubblica presenteremo le nostre posizioni - spiega Ivano Bianchi, consigliere provinciale - vogliamo proporre anche una raccolta firme. Possiamo dire, una sorta di referendum. Per opporci alla decisione del prefetto. In tanti non condividono la scelta dell'ex caserma di Intimiano».
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Intimiano, quasi 300 firme contro i profughi nella caserma