Comune, già otto indagati
nel secondo mandato di Bruni

Avvisi di garanzia per componenti della giunta, vigili, capo di gabinetto e funzionari. E ora arriva anche la Corte dei conti. Rapporto tormentato quello del Comune con la magistratura - sia penale che contabile - negli ultimi quattro anni

COMO - Che rapporto tormentato quello del Comune con la magistratura - sia penale che contabile - negli ultimi quattro anni. Da quando Bruni è stato rieletto sindaco, Palazzo Cernezzi ha confezionato: un avviso di garanzia, con successiva archiviazione di tutte le accuse, per lo stesso primo cittadino; un avviso di garanzia, con patteggiamento e dimissioni, per un vicesindaco (Francesco Cattaneo); un processo a carico di un assessore tuttora in carico (Francesco Scopelliti); un rinvio a giudizio per un ex assessore (Paolo Gatto); una richiesta di rinvio a giudizio per il braccio destro del sindaco, il capo di gabinetto (Tulio Saccenti) e per il comandante della polizia locale (Vincenzo Graziani); infine due dirigenti dell'amministrazione (Antonio Viola e Antonio Ferro) sotto inchiesta pure loro per deturpamento di bellezze naturali.
In sostanza la magistratura ha bussato a Palazzo Cernezzi, alla ricerca di suoi "inquilini", non meno di otto volte in soli quattro anni. Non bastassero questi grattacapi, al lungo elenco dei fascicoli d'inchiesta su fatti che hanno in qualche modo coinvolto o sfiorato l'amministrazione cittadina ritroviamo pure gli accertamenti sull'esternalizzazione del servizio mensa della Ca' d'Industria (il cui cda è nominato dal Comune), le accuse poi archiviate - non senza pesante tirata d'orecchie del pubblico ministero - a carico di due vigili urbani accusati di aver abbandonato una zingara in mezzo alla neve a Civiglio e il pasticcio della cessione del ramo noleggi della Spt, società partecipata anche da Palazzo Cernezzi.
Ricapitolando. La corte dei conti si sta interessando, proprio in questi giorni, alle due grandi opere della città: le paratie, con l'edificazione del muro, e la Ticosa, sulla cui area i magistrati contabili hanno effettuato un sopralluogo mercoledì mattina e, successivamente, un summit con il procuratore capo. Sulla Ticosa aveva indagato anche la procura:Bruni era finito sotto inchiesta per la vicenda amianto, ma l'accusa venne presto archiviata dal pm Pizzotti. Sempre il pubblico ministero Simone Pizzotti sta indagando sulla telenovela del muro delle paratie, con l'iscrizione nel registro degli indagati dei due dirigenti comunali incaricati del progetto, Viola e Ferro.
Su fronti differenti sotto inchiesta è finito pure un assessore dell'attuale giunta, Francesco Scopelliti, a processo per false dichiarazioni a pubblico ministero nell'ambito dell'inchiesta sul concorso truccato per un posto di agente della polizia locale; indagine, quest'ultima, costata la richiesta di rinvio a giudizio per il comandante della polizia locale, Vincenzo Graziani e per il capo di gabinetto Tulio Saccenti. Per entrambi si attende la fissazione dell'udienza preliminare. Due gli amministratori costretti a lasciare l'incarico per guai giudiziari: l'ex assessore Paolo Gatto, rinviato a giudizio nei giorni scorsi perché accusato di aver aiutato alcuni clienti a far cancellare - col trucco - le multe rimediate in centro storico (fatti avvenuti prima di diventare assessore) e l'ex vicesindaco Francesco Cattaneo, che ha patteggiato per i rimborsi spese gonfiati quando era vicepresidente della Provincia.
Frutto del caso, della sfortuna o del destino, certo è una collezione ricca. E, forse, invidiata da pochi.

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